Epidemia in Cina: secondo l’OMS il rischio di diffusione in Europa del virus rimane basso

Epidemia in Cina

Giovedì le autorità di Wuhan, la città della Cina da cui è partita l’epidemia che sta allarmando il mondo, hanno sigillato la città per contenere la diffusione del virus. Tutti i mezzi di trasporto sono stati bloccati e nessuno potrà uscire finché la situazione non tornerà sotto controllo; secondo l’OMS Wuhan sta affrontando in questi giorni la fase più critica della pandemia.

Il virus, denominato 2019-nCOV, appartiene alla famiglia dei coronavirus ed è simile alla SARS (che tra il 2002 e il 2003 ha ucciso circa 800 persone). Si tratta di un virus trasmesso agli uomini direttamente dagli animali in seguito al consumo di alimenti contaminati. Sembra infatti che in Cina l’epidemia abbia avuto origine in uno dei mercati di Wuhan, città in cui si sarebbe verificato il 95% dei contagi.

Dalla Cina confermano la trasmissibilità da uomo a uomo ma non sono ancora chiare le modalità precise secondo cui avviene il contagio. Sappiamo tuttavia che generalmente i coronavirus si trasmettono come un semplice raffreddore e che i sintomi principali di questo virus sono in parte piuttosto simili a quelli dell’influenza (febbre, tosse, raffreddore e mal di gola) con in più l’aggiunta di un senso di grave affaticamento polmonare. Per ora inoltre non esistono ancora medicinali né vaccini specifici e il virus viene trattato al pari di una grave forma d’influenza.

Secondo l’ANSA a Wuhan i casi sotto osservazione sarebbero circa 662, con diversi morti confermati. Il centro di controllo per le malattie infettive europeo (ECDC) precisa però che per ora il rischio che l’epidemia cinese venga importata in Europa rimane limitato.

Le autorità locali hanno infatti agito fin da subito in modo tale da limitare il più possibile la diffusione dell’epidemia.

Per prima cosa il sindaco di Wuhan ha annullato le celebrazioni tradizionali per l’arrivo del nuovo anno lunare e ha proibito ai cittadini di riunirsi in luoghi affollati. Poi, come ha riportato anche l’agenzia di stampa cinese Xinhua, la frequentazione di luoghi pubblici e attività commerciali è stata ridotta ai minimi storici. Infine l’ultima misura del sindaco per bloccare la diffusione dell’epidemia sul nascere, messa in atto a partire dalle dieci del mattino di giovedì, è stata quella di sigillare completamente la città, impedendo a chiunque di entrare e uscire da Wuhan. Uno studente italiano, rimasto bloccato in Cina a causa del virus, l’ha descritta come una città fantasma, completamente vuota, in cui si esce solo per comprare da mangiare coperti da capo a piedi e indossando sempre una mascherina.

Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, i provvedimenti adottati dal sindaco di Wuhan sono estremamente severi ma rimangono assolutamente necessari.

Per Ghebreyesus infatti in questo momento, cioè nella fase più critica di prevenzione, quanto fatto dal sindaco:

“Non solo controllerà l’epidemia, ma minimizzerà la sua diffusione internazionale.”

Mercoledì è intervenuta sulla questione anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha convocato una riunione straordinaria per decidere eventuali misure da mettere in atto per limitare il rischio di contagio dell’epidemia nata in Cina. Il punto più importante era però stabilire se dichiarare o meno lo stato di “emergenza di salute pubblica di interesse internazionale” (il Public Health Emergency of International Concern o PHEIC), il livello d’emergenza più elevato per l’OMS. Giovedì sera il comitato ha stabilito che è troppo presto per dichiarare un’emergenza globale e che per ora si tratta di un’epidemia limitata unicamente alla Cina. L’OMS ha tuttavia intimato a tutti, ma soprattutto alle regioni limitrofe di:

“Disporre di misure per individuare i casi di coronavirus anche nelle strutture sanitarie. Bisogna inoltre sostenere una missione internazionale composta anche da esperti nazionali che analizzeranno sia le cause dell’epidemia che la sua trasmissione e come arginarne la diffusione.”

In Italia le linee guida suggerite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono state prontamente seguite. Giovedì, come testimoniato da La Repubblica,  è infatti atterrato a Fiumicino l’ultimo volo in arrivo da Wuhan e il Ministero della Salute ha prontamente predisposto controlli sanitari per tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina:




 

 

Silvia Cossu

 

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