Uno studio pubblicato ieri su Nature dal team di Michael Worobey ricercatore del Dipartimento di Ecologia e Biologia Evoluzionistica presso l’Università dell’Arizona a Tucson esonera definitivamente il cosiddetto “paziente zero” dal “peccato originale” di essere il primo responsabile della diffusione dell’HIV negli Stati Uniti.
Come probabilmente saprete per “paziente zero” si intende l’individuo a cui si può far risalire il primo caso di contagio all’inizio della diffusione di un’epidemia, forse sapete anche che gli scienziati che si trovarono ad affrontare la prima devastante epidemia di AIDS in USA negli anni ’80 individuarono un paziente zero presunto responsabile (anche se tra poco vedremo che in realtà fu più frutto di un micidiale mix di opera dei media avidi di notizie e fraintendimenti clamorosi) per l’intera epidemia HIV negli USA.
Il (falso) paziente zero fu individuato in Gaetan Dugas un assistente di volo franco-canadese originario del Quebec, se da un lato bisogna dire che certo Dugas tenne un comportamento esecrabile perché continuò ad avere rapporti non protetti pur sapendo di essere malato al ritmo di circa 250 partner l’anno tra il 1979 e il 1981, dall’altro almeno si toglie dalle sue spalle il fardello di essere il responsabile di tutti gli infetti negli USA.
Epidemia HIV cosa ha stabilito lo studio di Worobey e colleghi
In realtà Worobey perseguiva il fine di dimostrare che quella del paziente zero fosse una favola da molti anni, pubblicò una articolo in proposito già nel 2007, ma le prove non erano così stringenti ed anche se come vedremo tra poco l’individuazione del paziente zero poggiava su basi labili, essendo ormai una bufala consolidata l’onere della prova risultava invertito rispetto alla logica.
Lo studio pubblicato su Nature si basa sull’analisi di numerosi campioni di sangue presi nei tardi anni ’70 per lo screening dell’epatite B, tra i tanti campioni c’era anche quello di Dugas. Il risultato è che la presenza dell’HIV negli usa viene predatata di alcuni anni, cioè l’HIV era presente negli USA per tutti gli anni ’70, ma non solo le nuove tecniche che permettono di ricostruire l’RNA anche da campioni vecchi e degradati hanno permesso di ipotizzare che probabilmente ai Caraibi l’HIV era presente persino da prima del 1970 (ma su questa data non c’è certezza), quello che invece è certo è che il ceppo US HIV-1 deriva proprio da quello dei Caraibi quindi esonera il presunto paziente zero Dugas.
Epidemia HIV: l’individuazione del paziente zero era fallata fin dall’inizio
Paradossalmente una delle cause che portarono all’identificazione di Dugas come paziente zero (va ricordato che qualche giornale lo paragonò a Typhoid Mary descrivendolo come una specie di flagello) fu che a differenza di molti altri dei primi infetti lui perlomeno si ricordava il nome di buona parte dei partner sessuali che aveva avuto e quindi quando si iniziarono a creare le classiche lavagne con i nomi e a tracciare righe lui si ritrovò al vertice di una grossa piramide.
Ancora più paradossale: in un documento alcuni ricercatori si riverivano a Dugas come “paziente O” dove la lettera O stava per Outside of California, stava semplicemente ad indicare che non era residente in California, forse ricorderete che la storia pubblica dell’epidemia di AIDS negli USA comincia dai numerosi casi nella comunità gay di San Francisco, qualcuno scambiò la O per uno zero.
Roberto Todini