L’epidemia di febbre dengue in Argentina è senza precedenti: sono oltre 150 mila i contagiati nel paese, con la situazione che peggiorerà a causa del caldo e delle forti piogge che favoriscono la proliferazione delle zanzare. Conseguenza diretta di questo fenomeno è anche una carenza di repellenti contro le zanzare, la cui domanda è aumentata del 300%. Più colpito dell’Argentina solo il Brasile, dove i contagi superano i 3 milioni di casi.
Febbre dengue in Argentina: la peggiore epidemia nella storia del paese
Oltre 150 mila contagi, 106 morti e continuano ad aumentare: questi sono i numeri dell’epidemia di dengue in Argentina. L’emergenza dovuta alla malattia si sta diffondendo per tutta l’America latina facendo registrare milioni di contagiati e secondo gli esperti con l’arrivo della stagione delle piogge le cose peggioreranno ulteriormente. L’Argentina al momento è il secondo paese nel mondo come numero di persone contagiate quest’anno, superato solo dal Brasile con oltre 3 milioni di ammalati (il doppio rispetto all’intero 2023).
Benché il numero di contagiati dalla dengue in Argentina sia elevatissimo il tasso di mortalità della malattia non è molto elevato, passando da meno dell’1% a circa 10-15% nei casi più gravi. La maggior parte dei decessi, nonostante essi siano registrati in tutte le fasce d’età, si verifica tra le persone di età superiore agli 80 anni.
L’enorme numero di contagiati dalla dengue in Argentina porta ad una paura diffusa tra la popolazione, oltre che ad una corsa ai repellenti contro le zanzare, la cui domanda è aumentata del 300%; il risultato è che questi prodotti sono quasi esauriti in tutto il paese e i pochi rimasti vengono venduti a peso d’oro. Ci sono testimonianze di individui che arrivando ad attraversare il confine con l’Uruguay per comprare una bomboletta di repellente.
Milei ha deciso: “Niente vaccino”
Nonostante la situazione sia decisamente complicata, il presidente ultraliberista Javier Milei non ha stabilito un piano statale per contrastare l’epidemia di dengue in Argentina. Secondo Manuel Adorni, portavoce della presidenza, il vaccino ad ora non è ritenuto necessario e la sua efficacia “non è stata dimostrata“; Adorni ha aggiunto tuttavia che il Ministero della Salute osserva costantemente la situazione e che “quando sarà necessario cambiare qualcosa nella normativa, o nell’obbligatorietà del vaccino, ciò sarà fatto”.
Il vaccino approvato per la febbre dengue in Argentina è disponibile solo attraverso privati ad un costo elevato, di conseguenza non verrà distribuito dallo stato alla popolazione. Per il momento il ministero si è limitato a raccomandazioni e a misure di prevenzione, consigliando l’uso di repellenti e zanzariere, di indumenti che coprano gli arti normalmente esposti e di limitare le attività all’aperto.
Cosa è la febbre dengue?
Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, la dengue è una malattia causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno punto una persona infetta. “Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri”.
Questa malattia è conosciuta da secoli ed è endemica delle zone tropicali e subtropicali a causa del caldo e delle forti piogge che favoriscono la schiusa delle uova delle zanzare, e quindi la loro proliferazione; Africa, Sudest asiatico, America latina, Cina, India registrano ogni anno casi di questa malattia. Nel nostro emisfero il principale vettore è la zanzara Aedes aegypti (la cosiddetta zanzare della febbre gialla), che, a causa del costante spostamento di merci e persone, ha contagiato negli ultimi anni alcuni individui anche in Europa.
I sintomi della malattia sono in primis la febbre, accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Anche se esistono alcuni vaccini, per la dengue non c’è un trattamento specifico e infatti solitamente le persone guariscono in circa due settimane. Esistono tuttavia rari casi in cui la malattia può essere fatale.
Nonostante non abbia un tasso di mortalità elevato la febbre dengue in Argentina sta portando problemi concreti alla popolazione, sempre più spaventata, e al sistema socio-economico del paese. Vedremo come evolverà la situazione, anche se il rapido aumento dei contagi in tutta l’America latina non fa propendere per una rapida fine dell’epidemia.