L’endometriosi intestinale è una forma meno nota di endometriosi. Conosciamola un po’ meglio.
Fortunatamente in tempi recenti si sta sempre più parlando di endometriosi, le sue cause, sintomi e come trattarla.
Una forma meno nota, però, è l’endometriosi intestinale.
Cos’è l’endometriosi intestinale?
Si tratta di una forma di endometriosi esterna, caratterizzata dalla presenza dell‘endometrio a livello intestinale, sulla sua superficie esterna ed anche all’interno della parete.
L’endometriosi, in qualsivoglia forma, colpisce le persone AFAB ( assigned female at birth), cioè donne, uomini trans e persone non binarie.
I sintomi principali dell’endometriosi intestinale sono forti crampi e dolore addominale, alternanza tra diarrea e stipsi, gonfiore addominale, dolore pelvico, stanchezza. Ovviamente questi sintomi da soli non possono immediatamente far pensare solo ed esclusivamente a questa condizione, che come la sua omologa “classica” viene spesso diagnosticata con ritardo. Non è raro, infatti, che venga confusa con la sindrome del colon irritabile e trattata ( con scarso successo) come tale. I sintomi e fastidi persistono, non si comprende il perché ed aumenta la frustrazione.
In alcuni casi può anche essere completamente asintomatica, ma a lungo termine può portare a infertilità, aderenze o cisti endometriosiche.
Diagnosi
Come già evidenziato, spesso la diagnosi impiega anni ad arrivare e si tratta di una sintomatologia facilmente confondibile con altre condizioni cliniche. In questi casi è fondamentale un’accurata valutazione della storia clinica del/la paziente, un esame obiettivo, una visita ginecologica. Si procede anche con la diagnostica per immagini e, alle volte, con procedure come la laparoscopia o sigmoidoscopia.
Nei casi di endometriosi intestinale asintomatica, generalmente, viene diagnosticata o trovata casualmente durante altri controlli.
Terapia conservativa e chirurgica
La terapia si divide in due gruppi: quella conservativa e quella chirurgica.
Nel primo caso si opta per l’assunzione di farmaci antidolorifici o terapie ormonali anti- estrogeniche ed è ancora oggi il metodo prediletto.
Nella terapia chirurgica, invece, ci si sottopone a degli interventi o in laparoscopia o in laparotomia.
Conclusioni
Questa condizione clinica, che tocca le persone AFAB, è palesemente di difficile diagnosi e non esiste, al giorno d’oggi, una cura per l’endometriosi, in nessuna delle sue forme.
Conoscerla, e rivolgersi a professionisti/e che a loro volta la conoscano, è indispensabile per una diagnosi il più tempestiva possibile e per ridurre le possibilità di confonderla con altre condizioni.