Dopo dieci giorni di ricovero presso l’ospedale Santo Spirito di Roma, quattro dei quali trascorsi in terapia intensiva, Emma Bonino torna a casa a Campo de’ Fiori. Lo spirito battagliero della storica leader radicale non ha ceduto di fronte alle difficoltà: appena tornata, ha riacceso il computer e, insieme, anche una sigaretta.
Emma Bonino torna a casa dopo un percorso difficile, tra ricoveri e la forza di reagire
Bonino, celebre per il suo impegno civile e politico, ha da anni un rapporto complicato con la salute. Nove anni fa, la diagnosi di un tumore polmonare l’ha costretta ad affrontare un periodo di cure intense e debilitanti, senza però mai perdere la determinazione che l’ha sempre contraddistinta. Nel corso del tempo, la leader ha subito altre battute d’arresto, come una recente frattura al femore che l’ha portata a muoversi su una sedia a rotelle. Eppure, anche di fronte a questa nuova prova, non ha esitato a riprendere il proprio lavoro.
Ritorno alla politica: le nuove sfide per la cittadinanza e l’eutanasia
Nonostante le difficoltà di salute, Bonino è già concentrata sui suoi prossimi obiettivi politici. In una serie di interviste rilasciate poco dopo la dimissione, ha espresso l’intenzione di portare avanti due battaglie che considera cruciali: il diritto alla cittadinanza per gli stranieri e la legalizzazione dell’eutanasia. «C’è ancora molto da fare» – dichiara – ed è chiaro che per lei non esistono battaglie impossibili. Convinta che i diritti fondamentali non debbano mai arretrare, Emma Bonino si impegna affinché ogni individuo abbia la libertà di scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita.
Durante i giorni in ospedale, il tempo di riflessione è stato utile per rielaborare nuovi piani e strategie. Emma Bonino ha infatti intensificato i suoi sforzi per spingere il dibattito pubblico su questi temi, che considera essenziali per un progresso civile e sociale in Italia.
Dalla lotta per l’aborto agli scontri attuali: una vita di battaglie per i diritti
Tra le molte battaglie per i diritti civili, uno dei capitoli più significativi della storia di Emma Bonino è legato alla legge sull’aborto, la famosa legge 194. Negli anni ’70, la leader radicale si è esposta in prima persona, raccontando l’esperienza drammatica di un aborto clandestino, esperienza che allora molte donne affrontavano con il rischio di conseguenze gravi e perfino letali. Grazie all’impegno di Bonino e del Partito radicale, la legge è stata approvata e, nonostante le continue pressioni, rimane ancora oggi un simbolo di libertà e autodeterminazione per molte donne.
Emma Bonino non è mai rimasta ferma. Anche quando la salute sembra imporle delle pause, lei riesce a trasformarle in momenti di riflessione e di ripartenza. La sua indole indomita e il profondo senso di responsabilità verso i cittadini le impediscono di ritirarsi.
Un impegno inarrestabile: il sogno di un campo largo e la sfida contro la destra
All’inizio dell’anno, dopo l’ennesima sfida fisica e nonostante la frattura al femore, Bonino è riuscita a organizzare un evento politico cruciale: una convention a Roma che ha riunito i leader dell’opposizione, tra cui Carlo Calenda, Matteo Renzi ed Elly Schlein. Il suo obiettivo era quello di dare un nuovo slancio all’idea di un “campo largo”, una coalizione capace di contrastare la destra in modo unitario e deciso. Emma Bonino non si è risparmiata, partecipando all’incontro in sedia a rotelle ma con la stessa energia di sempre, incoraggiando i presenti e dimostrando di credere ancora in un progetto politico condiviso.
Anche da casa, Bonino continua a portare avanti le sue sfide. La vista mozzafiato sulla Roma storica che si ammira dalla sua terrazza sembra darle ulteriore forza. «Voglio recuperare le forze, c’è tanto da fare», afferma, con la determinazione di chi non si arrende mai. Nonostante abbia conquistato molti diritti per gli italiani, non intende restare ferma. Per lei, ogni diritto porta con sé anche un dovere, e per questo continua a battersi senza sosta.