Sfollati e rifugiati in Africa stanno affrontando un’urgente emergenza umanitaria, con il numero di persone coinvolte che si è raddoppiato raggiungendo la spaventosa cifra di 40,4 milioni. In un continente segnato da conflitti e guerre, le precarie vite di queste persone ci richiamano all’importanza di agire con urgenza e solidarietà.
Con il proliferare dei conflitti e delle guerre, si assiste a un preoccupante aumento del numero di sfollati, rifugiati e richiedenti asilo nel continente africano. Attualmente, questa cifra raggiunge i 40,4 milioni, più del doppio rispetto al 2016. Nel corso dell’anno precedente, considerato un periodo record a livello globale, si contavano 31,7 milioni di sfollati solo nella regione subsahariana dell’Africa.
I dati, forniti da istituzioni come l’UNHCR, l’OIM e l’IDMC, sono stati analizzati dall’Africa Center for Strategic Studies. Questa tendenza all’aumento degli sfollati è evidente da oltre un decennio, ma nell’ultimo anno la crescita è stata particolarmente marcata, con un incremento del 13%.
Va notato che la maggior parte degli sfollati rimane all’interno del proprio paese, costituendo oltre il 77% dei 40 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case. Inoltre, il 96% dei rifugiati che lasciano il proprio paese d’origine rimangono in Africa.
Un dato interessante emerso dall’analisi è che la maggior parte delle persone che lasciano il continente lo fa attraverso canali legali, come visti di reinsediamento o di istruzione.
Questi spostamenti di massa sono spesso innescati dai conflitti. Dei 15 paesi africani che generano il maggior numero di sfollati forzati, 14 sono attualmente coinvolti in conflitti, alcuni dei quali di grande intensità. Inoltre, in 12 di questi 15 paesi è presente un governo autoritario.
I conflitti si estendono frequentemente su aree contigue e coinvolgono paesi con confini condivisi, come il Corno d’Africa, il Sahel e la regione dei Grandi Laghi. Questo comporta un impatto sulla stabilità di popolazioni ben più vaste rispetto a quelle coinvolte direttamente nel conflitto iniziale.
La situazione in Sudan è emblematica: con oltre 7 milioni di sfollati forzati, il deteriorarsi del conflitto tra le forze armate sudanesi e le Forze di supporto rapido (RSF) ha portato a un aumento dell’85% rispetto all’anno precedente. Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Somalia, la Nigeria e il Burkina Faso sono altrettanto colpiti da conflitti e violenze, che spingono sempre più persone a lasciare le proprie case.
Tuttavia, c’è anche un segnale positivo: l’Etiopia ha registrato un calo del 26% negli sfollati grazie a un cessate il fuoco firmato nel Tigray. Tuttavia, le situazioni umanitarie precarie e l’insicurezza continuano a essere sfide significative.
In questo contesto, si intensificano le crisi umanitarie interne, dall’insicurezza alimentare alla mancanza di sostentamento. Le agenzie umanitarie, sebbene vitali, sono sempre più sottoposte a pressione. Inoltre, il numero di sfollati a causa di disastri naturali è triplicato nell’ultimo anno, raggiungendo i 7 milioni.
La crisi degli sfollati e rifugiati in Africa richiede soluzioni su più fronti, inclusa la ricerca di soluzioni diplomatiche per i conflitti, un rafforzamento delle istituzioni e dell’aiuto umanitario, nonché un maggiore impegno internazionale per affrontare le radici profonde di questi problemi.