L’emergenza rifiuti a Roma è una realtà a cui non ci si riesce ad abituare. Ne è coinvolta l’intera capitale, dalle periferie al centro storico. E crea un disagio non indifferente in tutti coloro che si concedono una seppur breve passeggiata nella città eterna.
Alla luce di ciò, potrebbe risultare utile offrire una guida pratica alla sopravvivenza a tutti coloro che stanno perdendo le speranze. Al fine di evitare che la gente finisca per chiudersi in casa per non uscirne più. O che fugga oltreoceano. Ecco dunque come affrontare l’emergenza rifiuti a Roma.
Emergenza rifiuti a Roma: guida pratica alla sopravvivenza
Siamo tutti chiamati a stare all’erta, poiché la variegata fauna che banchetta intorno ai cassonetti non teme noi gli esseri umani. Stiamo parlando di topi, gabbiani, scarafaggi e – ultime arrivate ma non meno odiose – le larve. Tutti animali dal potenziale omicida notevole considerando le numerose malattie di cui sono portatori. Insieme a portafogli e chiavi di casa, nelle nostre tasche non può mancare un flacone di disinfettante.
Va poi tenuta in considerazione l’ipotesi di iscriversi a qualche corso di apnea. Essere investiti dall’odore nauseabondo dei cassonetti che raccolgono gli scarti organici disseminati in città è un’esperienza estrema oltre che piuttosto nociva. I medici suggeriscono di evitare a tutti i costi che in particolare i bambini respirino nei pressi di questi cassonetti, per via dell’alto tasso di batteri contenuti nell’aria ad essi circostante. Della serie: salviamo almeno le generazioni future.
Inoltre, essendo i cassonetti strapieni, non è raro che si debba accompagnare la propria spazzatura fino all’interno degli stessi. Dunque i malcapitati a cui tocca l’ingrato compito dovrebbero considerare l’idea di richiedere una fornitura annuale di guanti antibatterici. Anche per evitare di tagliarsi nel compiere questa eroica operazione. Non facciamoci illusioni, una ferita così procurata non è di quelle che conferiscono super poteri.
Come se tutto questo non fosse abbastanza, ultimamente a Roma si registrano temperature che si aggirano intorno ai 40 gradi. La stragrande maggioranza dei cassonetti dunque, cuoce sotto il sole per tutto il giorno. Un solo giorno, nella migliore delle ipotesi.
Ama nun fa la stupida stasera
A Roma il clima si fa caldo non solo per il sole cocente ma anche per la rabbia che arde nel cuore dei cittadini. Il problema dei rifiuti nella Capitale non è certo una novità, ma siamo a livelli mai visti prima. Sono numerose le notizie che stiamo apprendendo in questi giorni al riguardo. Prima fra tutte quella dell’irruzione di alcune persone in una sede Ama per insultare i dipendenti della società. Ma anche alla luce di una serie di interviste fatte ai turisti, si evince che la situazione a Roma non è degna di una capitale.
Il cda di Ama ha perciò rilasciato una dichiarazione con l’intento di calmare le acque. Tuttavia, il dichiarato proposito di risolvere il problema dell’emergenza rifiuti a Roma entro la fine dell’anno, con tutte le buone intenzioni, è difficile considerare una buona notizia. Intanto si attiva la Regione Lazio. È stata annunciata l’emanazione di un’ordinanza volta a mettere a disposizione della città tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti del Lazio. L’ordinanza dovrà contenere anche un cronoprogramma che indichi con precisione le operazioni che Ama andrà a svolgere per smaltire rapidamente i rifiuti e recuperare un livello di igiene accettabile in città.
Restando in trepidante attesa dell’ordinanza salvatrice, noi tutti abbiamo l’obbligo di resistere alla tentazione di fare alle fiamme i cassonetti della città. Cerchiamo piuttosto di mettere il massimo impegno nel porre in essere la raccolta differenziata. Evitiamo di abbandonare le nostre buste ai piedi dei cassonetti (laddove possibile). E cerchiamo di liberarci degli scarti organici nelle ore serali piuttosto che durante il giorno. Questi piccoli accorgimenti se adottati da tutti, potrebbero restituire un pizzico di decoro a una delle città più belle del mondo.
Livia Larussa