I migranti hanno passato la notte sul molo perché il centro di accoglienza dell’isola è in sovraffollamento
Da domenica sono sbarcati 422 migranti a Lampedusa. Quattrocentoventidue persone (in lettere forse ci si rende conto meglio). L’isola è al collasso, gli arrivi sono continui, le segnalazioni di nuove partenze sono quotidiane, occorrono trasferimenti perché i centri di accoglienza sono saturi. Un numero che allarma ancor di più in questo periodo di emergenza sanitaria per le difficoltà di accoglierli in sicurezza.
La scorsa notte un nuovo sbarco: 156 persone soccorse dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza a poche miglia dall’isola. La quasi totalità proviene dal Bangladesh, qualcun altro dal Marocco, Egitto, Sudan, Ciad, Tunisia. L’Africa sta lottando contro il virus registrando migliaia di contagi in poche ore e un migliaio di morti finora accertati. Per questo, l’imbarcazione è stata lasciata in mare e i migranti dopo il trasbordo sui mezzi di soccorso, sono stati portati al molo Favarolo per essere sistemati in quarantena in attesa dei controlli sanitari. Controlli e quarantena vengono sottoposti a tutti i migranti che riescono ad arrivare autonomamente in Sicilia.
Qualche numero
Queste persone si vanno ad aggiungere a quelle già presenti sull’isola. Dei circa 400 sbarcati negli ultimi giorni, circa un’ottantina sono stati portati con il traghetto di linea a Porto Empedocle (Agrigento). Mentre il giorno prima, la stessa cosa era accaduta ad altri 78. Ma anche gli spostamenti sono difficili. Nel Comune di Grotte (5.000 abitanti in provincia di Agrigento), dove dovrebbero essere ospitati 52 migranti, si è accesa una protesta: il sindaco afferma che il palazzo che ospita i migranti è un edificio del centro abitato, privo di adeguati spazi esterni, non idoneo all’accoglienza di persone da tenere in isolamento obbligatorio. Altri sono stati spostati nel centro di accoglienza di Ragusa.
Ma ci sono anche casi di solidarietà, come la Parrocchia di San Gerlando, a Lampedusa, che ha ospitato nella Casa della fraternità 44 tra migranti e profughi.
Il caso di Torre Salsa
Poi c’è il caso dei migranti sbarcati autonomamente sulla spiaggia di Torre Salsa, nell’Agrigentino. Sono sbarcati e sono scappati per le campagne. In mare, a poche decine di metri dalla spiaggia, è rimasto il barcone; carabinieri, polizia e guardia di finanza stanno setacciando la zona dello sbarco alla ricerca delle persone per evitare che sfuggano ai controlli.
I migranti sul molo
Intanto sul molo Favarolo a Lampedusa sono state allestite dalla Protezione Civile le tende per i controlli sanitari. Sembrano immagini che non ci appartengono, lontane da noi, invece accadono – ad ogni ora – nella nostra bella isola italiana. Migranti con la mascherina, in fila, in attesa dei controlli. E poi, prima di essere trasbordati sul traghetto, vengono divisi in tante file, ben distanziate, con un percorso segnato a terra da seguire per mantenere la distanza di sicurezza. E gli uomini in tuta bianca effettuano i controlli e consegnano le mascherine.
Ci sono circa duecento profughi al momento sul molo, ma sono numeri in continua evoluzione, a seguito dei trasferimenti continui. I migranti hanno passato la notte sul molo perché il centro di accoglienza dell’isola è in sovraffollamento con gli ultimi sbarchi e l’hotspot è già pieno. Purtroppo la situazione è critica e lo stanziamento sul molo è necessario in attesa che venga deciso dove saranno trasferiti.
La nave-quarantena
Il sindaco dell’isola Totò Martello ma anche il Governatore della Sicilia Nello Musumeci hanno sollecitato l’invio di una nave davanti le coste di Lampedusa dove trasferire i migranti per la quarantena. La cosiddetta nave-quarantena – che dal Viminale hanno rassicurato arrivare in tempi brevi – dovrebbe stazionare stabilmente tra Lampedusa e Pozzallo per essere utilizzata per ospitare i nuovi arrivi senza che i migranti mettano piede a terra (con i conseguenti rischi per la popolazione). Al momento, per dovere di cronaca, dei migranti sbarcati – tutti sottoposti a tampone – solo uno, nell’hotspot di Pozzallo, è risultato positivo.
La situazione emergenziale sotto vari punti di vista non fa che accentuare le difficoltà economiche dell’isola. Ha dichiarato il sindaco di Lampedusa:
“Non c’è solo la drammatica doppia emergenza coronavirus e immigrazione. C’è anche quella economica: Lampedusa è in ginocchio”.
Marta Fresolone