L’emergenza alloggi colpisce oggi molte città universitarie in Italia. Che ruolo hanno zone e abitazioni destinate solo a studenti?
La Repubblica ha da poco pubblicato la notizia dell’imminente apertura di un “condominio per studenti” in Via Irnerio 13-15 a Bologna. La ristrutturazione è durata due anni e lo stabile sarà consegnato a novembre. La palazzina conterrà 22 appartamenti per 107 posti letto distribuiti tra camere singole e camere doppie. Il tono dell’articolo sembra esaltare il ruolo positivo di questa opportunità offerta agli studenti in contrasto all’emergenza alloggi della città, ma i prezzi delle stanze sono inarrivabili per le categorie meno abbienti.
Da qualche anno per gli studenti universitari cercare casa è un’impresa. Il processo di gentrificazione che ha investito zone di molte città italiane ha un ruolo importante nell’emergenza alloggi. La carenza di abitazioni destinate ai residenti ha reso l’abitare una questione sempre più elitaria, soprattutto per giovani e precari costretti a fare affidamento su reti sociali informali, come le famiglie di origine.
I dati relativi all’aumento degli affitti
La lettera che un’ex studentessa ha recentemente inviato al comune di Bologna descrive uno specchio reale della “gavetta” che moltissimi studenti fuori sede vivono in prima persona. L’emergenza alloggi per studenti è descritta come uno “scempio umano più che legale”, in cui il problema delle “selezioni” è affiancato a quello dei prezzi vertiginosi di stanze e posti letto. Alcuni dettagli sono raccontati anche in un’intervista rilasciata dalla giovane.
Come riporta un report di Immobiliare.it, i prezzi delle camere singole nelle principali città universitarie sono aumentati in media dell’11% tra il 2021 e il 2022, aggirandosi oggi intorno ai 440 euro al mese. Se per una stanza singola a Torino o Venezia sono necessari 360 euro di media, a Padova, Firenze e Bologna il prezzo si aggira tra i 400 e i 450 euro. Più in alto ci sono Roma, con 465 euro per una stanza singola e 248 per un posto letto in doppia, e Milano con 620 euro per una singola e 321 per un posto in doppia. Si tratta di prezzi superiori rispetto al periodo pre-pandemico e che sono alla base di evidenti situazioni di disagio per la categoria studentesca e non solo.
L’emergenza alloggi e il ruolo degli affitti brevi
L’aumento degli affitti brevi è uno dei fattori più rilevanti nell’emergenza alloggi. Questo processo è stato alimentato da piattaforme online che consentono di convertire abitazioni inizialmente destinate ai residenti in affitti brevi. La scarsità di regole e controlli ha consentito a questi strumenti di trasformare radicalmente il mercato immobiliare di molte città italiane, tra le quali Venezia, Firenze, Milano, Bologna, Roma, e Napoli.
Insieme a Booking, Airbnb è una delle piattaforme più usate. Alcuni studi analizzano il modo in cui questo strumento ha contribuito all’aumento dei prezzi degli affitti, soprattutto a danno dei residenti. Altre ricerche vedono in Airbnb uno dei maggiori incentivi dei processi di gentrificazione che investono molte città. Infatti, la trasformazione eccessiva di alloggi in spazi destinati unicamente al cosiddetto “turismo mordi e fuggi” rischia di mutare quartieri popolari in quartieri turistici o per benestanti (soprattutto per quanto riguarda i centri città o i quartieri di rilevanza culturale). Questo è uno dei motivi che sottostà alla creazione di piattaforme dedicate all’home sharing responsabile e al turismo sostenibile.
I condomini per studenti come risposta all’emergenza alloggi
Nel contesto dell’emergenza alloggi, il condominio per studenti a Bologna sembrerebbe una boccata d’aria fresca. L’articolo contrappone questa novità ad altri condomini dedicati appositamente a studenti costruiti in diverse città italiane, come gli “Student hotel” di Bologna, Milano, Firenze e Roma. Si tratta di alloggi destinati appositamente a studenti, con camere, spazi e servizi comuni affittati a prezzi non esattamente concorrenziali.
Tuttavia, i costi delle stanze del condominio per studenti non sono molto dissimili da quelli degli Student Hotel. La società ha dichiarato un prezzo di 500 euro al mese per le camere singole e 700 per le doppie, dunque 350 euro a posto letto. Insomma, più della media relativa alla città e solo pochi euro di differenza rispetto al compenso che uno studente può guadagnare dal Servizio Civile. Come viene dichiarato: “abbiamo fissato noi i prezzi perché il tema è non ledere il diritto allo studio“. Tuttavia, da queste parole una domanda sorge spontanea: il diritto allo studio di chi?
L’emergenza alloggi e il ruolo degli studenti nella gentrificazione delle città italiane
L’emergenza alloggi prende vita dal fatto che la domanda è altissima rispetto agli appartamenti disponibili. Questo fattore consente al mercato immobiliare di chiedere agli studenti affitti sempre più alti. Tuttavia, non tutti possono permettersi di pagare i prezzi richiesti oggi, né le stanze di questi condomini per studenti dai costi altissimi che danno ai quartieri in cui sono situati caratteristiche sempre più elitarie. Per questo motivo, una risposta univoca all’emergenza alloggi che risieda nella creazione di questi luoghi per studenti ricchi può contribuire a gentrificare alcune zone delle città.
L’emergenza alloggi sembra portare a una scissione tra studenti ricchi e studenti meno abbienti, utilizzando i primi come strumenti di un sistema che alza sempre di più i prezzi e rendendo i secondi vittime.