L’organizzazione non governativa Dottori Svedesi per i Diritti Umani ha analizzato alcuni video diffusi dagli Elmetti Bianchi che mostrano quelli che i detto Elmetti vogliono far credere siano i primi soccorsi sui bambini gasati dal malvagio Assad.
Orbene: secondo questa Swedish Doctors For Human Rights (swedhr.org), i video sono contraffatti, e i “soccorsi” avvengono su corpicini di bambini già morti – o se non sono morti, questo tipo di “terapie” li avrebbe uccisi.
Ho esitato molto prima di postare questi video – attenti, sono immagini terribili per chiunque non sia abituato alle atrocità dei jihadisti; mi mi sono deciso dopo aver saputo che una soubrette, Elena Santarelli, ha lanciato un hashtag “ogni bambino è il mio bambino” – #EveryChildisMyChild – per invocare il rovesciamento di Assad e l’intervento occidentale in Siria: “”Basta con la guerra in Siria. Adesso non si può più tacere perché ogni bambino è il nostro bambino”. E alla campagna hanno aderito persone dello spettacolo, “da Alessia Marcuzzi a Vanessa Incontrada, da Emma ad Alessandra Amoroso, da Fabio Volo a Pierfrancesco Favino. E ancora Miriam Leone, Giuliano dei Negramaro, Martina Colombari, Luciana Littizzetto, Niccolò Fabi, Luca Argentero, Edoardo Leo, Anna Foglietta”.
Se “ogni bambino è il vostro bambino”, o spettacoliere tv, guardate quello che fanno i noti ausiliari mediatici dei jihadisti ai bambini. Anche quello è vostro?
Il video è uno di quelli che gli Elmetti Bianchi hanno diffuso riguardo ad un altro attacco chimico che avrebbe perpetrato Assad, quello sul villaggio di Sarmin nell’aprile 2015. Per video come questi i “soccorritori jihadisti” sono stati premiati nella serata degli Oscar, e prima hanno anche ricevuto un “Premio Nobel alternativo” in Svezia. (Qui sotto potete informarvi su chi sono davvero).
All’esordio del video, due individui che dicono di essere abitanti di Sarmin, raccontano che hanno sentito “elicotteri sorvolare” il villaggio, e “nessuna esplosione”: era il periodo in cui si diceva che le forze armate siriane, non avendo vere bombe chimiche, lanciavano dagli elicotteri barili di cloro o altra sostanza del genere. Uno dei due testimoni è un elmetto bianco di nome Leith Fares. Il video non mostra alcuna scena di esterno che renda visibili i danni del presunto attacco coi barili; ciò che mostrano è un interno che è o sembra un pronto soccorso d’emergenza.
I “soccorritori” Elmetti Bianchi manipolano senza riguardo i corpi flaccidi e senza vita di tre piccini. I piccoli corpi sono nudi e non hanno alcun segno esterno di danni o ferite; e non rispondono alle “terapie salva-vita” che i soccorritori e i loro “medici” eseguono, con la pretesa di rianimarli.
Visto il video, il dottor Leif Elinder, noto pediatra in Svezia, dichiara: “Ritengo che le misure inflitte a quei bambini, alcuni morti, siano bizzarre, non-mediche, non salva-vita, anzi contro produttive allo scopo di rianimazione”.
Sull’iniezione di adrenalina direttamente nel cuore, che i “medici” jihadisti fanno nel piccolo cadavere, la dottoressa Lena Oske, medico generico, spiega: “Certo, l’iniezione di adrenalina può essere usata se ogni altra misura di rianimazione non riesce, specie in condizioni di guerra.
“La tecnica è semplice. Ago lungo, siringa con un milligrammo di adrenalina; trovare il quarto o quinto spazio intercostale, e inserire l’ago molto vicino alla sterno a sinistra; premere dentro il farmaco dopo essersi assicurati che l’avete infilato nella posizione giusta (la siringa aspira sangue, e non c’è resistenza) , tira fuori l’ago e cominciare immediatamente la CPR (rianimazione cardio-polmonare)!
Quando altre vie più sicure di somministrazione non sono possibili (endo-tracheale, intravenoso, intra –osseo) sono difficili o non praticabili, si può; ma non nel modo mostrato nel video…
“Per fare l’iniezione, bisogna prima interrompere la rianimazione cardio-polmonare, e poi riprendere questa rianimazione immediatamente dopo: ciò che non viene fatto in questo video. La pratica che si mostra qui avrebbe ucciso il bambino, se non fosse stato già morto”.
Oltretutto, al rallentatore, si vede bene che il cosiddetto medico non sta iniettando nulla, infatti non preme sul pistone col dito. E se si guarda meglio, nella siringa non c’è alcun liquido.
Questo video è importante per un motivo: è quello che fu mostrato dagli elmetti bianchi all’intero Consiglio di Sicurezza ONU in seduta a porte chiuse. Secondo Samantha Power, allora ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, queste scene l’hanno fatta piangere (risultato notevole, trattandosi di una delle Arpie di Hillary). Anzi, ha detto: “Non ho visto nessuno nella sala chhe non avesse le lacrime agli occhi. Se c’era, non l’ho visto”.
( Nick Logan, “UN officials in tears watching video from alleged chlorine attack in Syria”. Global News, 17 April 2017).
Gli astanti erano così commossi e sconvolti, che non hanno chiesto una traduzione dell’audio che accompagna il macabro video. Sennò avrebbero sentito quel che hanno sentito i Medici Svedesi : al minuto 1:16, un “medico” in camice verde dice all’operatore video: “Dentro il film, facci stare anche la madre… La madre deve star sotto e i bambini sopra di lei! Ehi, assicuratevi che la madre stia sotto!”. Strano che un medico in piena emergenza da aggressivo chimico, abbia tempo e modo di impartire consigli da regista su come posizionare i cadaverini.
Magari i membri del Consiglio Onu avrebbero intuito di trovarsi non davanti a una scena sconvolgente, ma a una macabra messinscena con vilipendio di cadaveri di infanti, giusto per offrire all’Onu un teatro macabro, con il solito scopo: ottenere una No-Fly Zone sulla Siria, contro l’aviazione siriana e russa, per dare mano libera ai tagliatori di teste wahabiti a cui l’America, anzi l’Occidente intero, vuol dare il martoriato paese. Invece la Samantha Power ha commentato:
“Questo documento che depositiamo agli atti un giorno sarà usato in un tribunale come prova d’accusa; i perpetratori del crimine lo tengano a mente!”.
Per intanto il video è servito ad aggravare le sanzioni contro la Siria, che “provocano gravi sofferenze ai siriani ordinari”, fra cui milioni di bambini, a cui non possono giungere il più basilare aiuto umanitario, fra cui i medicinali veramente salva-vita. Lo dice il fondatore dello Swedish Doctors for Human Rights, Marcello Ferrada de Noli: un medico cileno riparato in Svezia ai tempi della dittatura Pinochet, celebre epidemiologo ed esperto di medicina sociale al Karolinska Institutet.