Dopo il meritato successo personale ottenuto con una marea di preferenze alle elezioni regionali in Emilia Romagna in Italia si sono accorti di Elly Schlein.
Ma lei non è piovuta dal cielo come un angelo annunciante. Il suo è un impegno che viene da lontano quando con “Occupy Pd” difese la dignità del Pd e di Romano Prodi calpestata dai 101 che li accoltellarono alle spalle. È andata negli Stati Uniti a fare la volontaria per la campagna elettorale di Obama. Ha militato in Possibile di Civati.
Soprattutto è stata deputata per 5 anni al Parlamento Europeo. Frequentando l’Aula impegnandosi attivamente per i diritti di chi non li ha, per ridurre le disuguaglianze, per porre a tutta l’Europa il problema dei migranti, per l’ambiente. Impegno politico che ha proseguito nella campagna elettorale emiliano-romagnolo battendo il territorio palmo a palmo.
Un’attività quotidiana sulla quale Elly Schlein ha costantemente informato. Se ora in Italia ci meravigliamo del suo successo è specchio della pigrizia del nostro giornalismo che per un po’ di audience e lettori in più preferisce correre dietro alle mangiate e ai rutti postprandiali di Salvini. Consapevoli, evidentemente, che se gli fai una domanda vera come ha fatto Schlein incontrandolo durante la campagna elettorale il capo della Lega non sa cosa rispondere e taglia la corda.
Vanni Capoccia