In una recente intervista al Corriere della Sera, Stefano Belisari, noto al grande pubblico in quanto leader della band Elio e le storie tese, ha raccontato la sua esperienza di padre di un bambino affetto da autismo.
«Ho vissuto, e vivo, la condizione di genitore di un bimbo autistico. Voglio dire chiaramente che su questo tema siamo all’età della pietra, specialmente sotto il profilo della percezione. C’è poi il problema dei ciarlatani, delle “cure” che non fanno effetto. Ricordo quando cercavamo, io e mia moglie, qualcuno che ci dicesse se nostro figlio era autistico o no: avere una diagnosi è pressoché impossibile, ti viene fatta quasi sotto banco, ma in realtà si tratta di un passaggio fondamentale, perché la diagnosi precoce va fatta. È importante. Meno male che poi ho incontrato l’amico Lucio».
Elio e la sua storia da “padre di un figlio autistico”
Senza tanti giri di parole e senza piangersi addosso, ecco la situazione che si ritrova ad affrontare una famiglia alle prese con l’autismo: tra chi ancora crede che l’autismo sia causato dai vaccini (cosa assolutamente falsa); chi non trova medici in grado di diagnosticare questo disturbo e chi non sa a quali strutture rivolgersi per le cure e le terapie che sono necessarie e devono essere tempestive. L’amico a cui Elio si riferisce è il professore Lucio Moderato, direttore dei servizi innovativi per l’autismo, che, durante la recente Giornata Internazionale per la consapevolezza sull’autismo (svoltasi il 2 aprile), ha partecipato assieme al cantante ad un incontro organizzato dalla Fondazione Sacra Famiglia a Varese, in cui ha chiarito la natura di questo disturbo, facendo anche il punto della situazione:
«È una condizione geneticamente determinata, non più come si credeva una volta, quando si dava la colpa alle “mamme frigorifero” perché incapaci di amare i propri figli. Pensate che a metà degli anni Settanta l’incidenza dell’autismo era uno a 70 mila, oggi il rapporto ha tre zeri di meno: una persona ogni 70 è autistica, con diversi livelli di funzionamento intellettivo, diverse capacità e disabilità. Non dobbiamo curare, perché non è una malattia, ma prenderci cura attraverso interventi educativi e abilitativi».
Ed Elio ha preso la palla al balzo sostenendo che lui, in primis, era ignaro dell’esistenza di pagine e gruppi social dedicati all’autismo e di piattaforme quali Change.org che consentono di creare petizioni a favore di una causa (che si tratti di garantire acqua potabile ai Paesi del Terzo mondo, o della tutela di una specie animale in via d’estinzione o della liberazione di un cane) e proprio a quest’ultimo caso si è riferito il cantante, ricordando la storia di Miro, maremmano rinchiuso perché abbaiava troppo (ma poi fortunatamente ritornato in libertà).
«Se oggi si raccolgono online 250 mila firme per salvare un cane, non possiamo fermarci a 25 mila per chiedere l’applicazione di una legge regionale sull’autismo che non lascerebbe più sole le 100 mila famiglie lombarde che ogni giorno devono affrontare questa difficoltà».
Elio a sostegno di Uniti per l’autismo
Già, se la tutela dei diritti degli animali riesce a smuovere così tante persone, perché una campagna a favore di chi è affetto d’autismo non può fare altrettanto? Solo in Lombardia ci sono 100mila famiglie che hanno a che fare con questo disturbo, in Italia si stima che ce ne siano circa 500mila in totale. E proprio a queste famiglie ha voluto prestare la sua voce Elio, questa volta non per una canzone, ma per lanciare un appello a sostegno di Uniti per l’autismo, comitato formato da genitori di figli autistici, proprio come lui:
«Purtroppo nella nostra ricchissima e avanzatissima regione queste persone sono abbandonate completamente alle proprie famiglie che devono farsi carico di tutto, delle spese per i trattamenti, della mancanza di inclusione e del dover affrontare, senza strumenti validi, le prospettive per il futuro. In Lombardia ci sono norme che potrebbero migliorare tantissimo tutto questo. Basta volerle applicare».
Attualmente la petizione ha raggiunto quota 152mila firme, tra i firmatari figurano anche il rapper J-Ax e il presentatore e comico Ezio Iacchetti. Sul web in molti hanno apprezzato il coraggio e la testimonianza di Elio e chiedono che questa campagna di sensibilizzazione non rimanga confinata alla Lombardia, ma che venga estesa a tutte le regioni d’Italia.
La petizione a sostegno di Uniti per l’autismo può essere firmata al seguente link.
Carmen Morello