Elezioni USA: la presunta frode del voto per posta (secondo Trump). A poche settimane dall’elezione del prossimo presidente scoppia la polemica. Trump fa parlare di sé, questa volta scagliandosi contro l’Usps (il servizio postale americano).
La sfida politica più rilevante del 2020 è il testa a testa statunitense, che vede come protagonisti Trump (presidente uscente) e Joe Biden, leader dei democratici. Tra scontri in diretta tv e aspre dichiarazioni, le elezioni di quest’anno sono uniche nel loro genere, soprattutto per il periodo storico nel quale si svolgono. Evitare gli assembramenti in piena pandemia è una priorità anche negli Stati Uniti: da qui la necessità di sistemi di voto alternativi. Il voto per corrispondenza sembra, a tal proposito, la soluzione migliore per permettere a milioni di elettori di esprimere la propria preferenza. Una sfida logistica ma anche di civiltà per uno Stato piegato dalla crisi sanitaria, in preda alle manifestazioni per i diritti civili.
La risposta di Trump
Come previsto la risposta di Trump non si è fatta attendere. Nelle scorse settimane a Fox News, il candidato repubblicano ha affermato che il voto per corrispondenza potrebbe avvantaggiare i democratici negli esiti elettorali. Un mero calcolo politico, più che la preoccupazione per la salute dei cittadini. I democratici credono che un aumento dell’affluenza alle urne potrebbe avvantaggiarli, i repubblicani credono il contrario.
Non si eleggerebbe più un candidato repubblicano in questo Paese.
Afferma Trump, il quale ritiene il voto per posta fraudolento e pericoloso. La realtà è ben diversa, le illazioni del presidente uscente non trovano conferma. Secondo un’analisi condotta dal Washington Post sui dati elettorali di Colorado, Oregon e Stato di Washington nel 2016 e nel 2018, ad esempio, i potenziali casi di frode sarebbero stati 372 su un totale di circa 15 milioni di schede inviate per posta. Un dato incoraggiante che fa ben sperare nella validità di questo sistema di voto. L’attacco all’Usps (il servizio postale americano) è infondato, eppure Trump fa capire che farà di tutto per restare in carica più a lungo possibile. Uno scenario limite in cui il presidente uscente potrebbe non accettare la sconfitta elettorale, schierando a sua difesa i corpi militari a lui favorevoli. Con quale scopo? Quello di non lasciare la Casa Bianca.
Democrazia in bilico
Una campagna elettorale e delle votazioni paradossali, che lasciano emergere una democrazia americana in forte crisi. E mentre gli americani, come mai prima, sono intenzionati a votare nonostante il Covid19, Trump e la sua leadership continuano a vacillare.
Maria Cristina Odierna