Il trionfo
Già i primi exit poll di ieri sulle elezioni in Russia parlavano di una vittoria schiacciante del presidente Putin che ottiene il 76,6% delle preferenze e arriva al suo quarto mandato con il miglior risultato elettorale di tutta la sua politica. Per quanto riguarda l’affluenza alle urne il dato non ancora ufficiale è quello del 63,7%, un po’ meno di quanto auspicato (almeno il 70%). Vladimir Putin ha tenuto a ringraziare i propri elettori per il risultato raggiunto aggiungendo che “è importante essere uniti e includere nella nostra squadra anche chi ha votato altri candidati. Il successo è il nostro destino. Lavoreremo tutti duramente per il futuro della grande Russia”. Ma non è tutto. Il presidente russo ha parlato per la prima volta del caso Skripal, l’ex spia sovietica trovata in fin di vita a Salisbury, in Gran Bretagna.
Gli sfidanti sconfitti denunciano brogli
L’unico tra i sei sfidanti a sfondare il muro della singola cifra, per collocarsi al 12%, è stato il comunista Pavel Grudinin. Proprio lui sospetta brogli, tanto da dichiarare “è chiaro che queste elezioni non sono state oneste, anzi sono state le più sporche nel territorio dell’ex Unione Sovietica: le persone hanno potuto votare più volte“. Chi aveva annunciato brogli ancora prima che si votasse era stato Aleksej Navalnyj impossibilitato a candidarsi per via delle sue precedenti condanne penali. Ed è con il suo no alla proposta di Ksenia Sobchak (1,67%) di unire le opposizioni per dar più voce agli elettori dei partiti minori che crolla la possibilità di costituire un fronte, seppur marginale, contro il risultato di Putin. Gli altri tre sfidanti, tranne Vladimir Zhirinovskij, il nazionalista leader del Partito liberaldemocratico che arriva terzo con il 5,6 per cento dei voti, restano sotto il singolo punto percentuale.
Ucraina e Crimea
L’unico Paese nel quale i russi residenti all’estero non hanno potuto votare è stato l’Ucraina. Consolato e ambasciata russe sono state circondate dalle forze di sicurezza ucraine che hanno, di fatto, impedito l’operazione di voto. Il ministro degli Esteri russo e la Commissione elettorale hanno minacciato di rivolgersi all’Onu. Come altri osservatori hanno notato, questa potrebbe essere stata una rappresaglia da parte del governo di Kiev per la scelta russa di andare ad elezioni proprio nella ricorrenza del quarto anniversario dall’annessione della Crimea, che per la prima volta ha potuto votare alle elezioni in Russia. Secondo l’Ansa, proprio in Crimea, Putin avrebbe ottenuto il ragguardevole risultato del 90%.
L’effetto Skripal
Non sono mancate le dichiarazioni sul caso Skripal. Putin, come anticipato prima, ha dichiarato in conferenza stampa “Se si fosse trattato di nervino di tipo militare Serghei Skripal sarebbe morto sul posto: noi abbiamo distrutto il nostro arsenale chimico mentre i nostri partner non lo hanno ancora fatto” e ha aggiunto “Ritenere che potessimo fare una cosa del genere prima delle elezioni e dei campionati del mondo è davvero sciocco“. In ogni caso, Putin si dice pronto a cooperare con il Regno Unito. Chi invece sembra alimentare le fiamme è Andrej Kondrashov, Il portavoce della campagna elettorale di Putin che ringrazia ironicamente la premier britannica Theresa May dichiarando “L’affluenza risulta più alta del previsto dell’8-10 per cento e per questo dobbiamo ringraziare la Gran Bretagna perché ancora una volta non ha capito la mentalità della Russia: ogni volta che ci accusano di qualcosa in modo infondato, il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz’altro Putin”
Giorgio Russo