L’esito delle elezioni regionali in Abruzzo ha confermato il secondo mandato per Marco Marsilio, candidato nella coalizione di centrodestra e fedelissimo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Abbiamo intervistato il segretario regionale dei Giovani Democratici Claudio Mastrangelo, classe 1996, per commentare il risultato delle elezioni e non dimenticare il vero scopo della politica: “migliorare la vita delle persone”.
L’Abruzzo per Mastrangelo è come un pregiato tessuto Missoni, “il materiale di recupero così diverso e grossolano che si trasforma in un tessuto d’alta moda” perché è nato “con e attraverso le diversità del territorio e delle persone che lo vivono“.
Ciao Claudio, intanto auguriamo buon lavoro al Presidente Marsilio e alla sua giunta per la vittoria nelle regionali in Abruzzo. Allora, cominciamo dal peso del tasso di astensione sull’esito: perché la metà degli abruzzesi non è andata a votare?
Buon lavoro al Presidente Marsilio e alla giunta. Comincerò quest’intervista in maniera politicamente scorretta, affermando che andare a votare di per sé non è importante, ma è un mezzo che serve al vero fine, lo insegnava anche Aristotele quando diceva che la politica deve migliorare la vita delle persone, deve occuparsi della felicità collettiva.
Evidentemente, le persone non vanno a votare perché la percezione collettiva è che l’esercizio del diritto di voto non aiuti a migliorare la vita dei cittadini, anche perché ormai le grandi decisioni non vengono più prese dagli organi politici, basandosi sull’espressione del consenso, ma sono prese dalle strutture della finanza internazionale. Per me è comprensibile che i cittadini scelgano di non andare a votare. Ovviamente, non sono d’accordo con questa scelta, votare è importante, soprattutto in Abruzzo, dato il fenomeno del “clientelismo“.
Che cosa intendi con “clientelismo”?
Intendo che in Abruzzo la destra ha fatto clientele, ha comprato i voti e non ho il timore di dirlo, lo ha fatto con un sistema clientelare pesantissimo. Questo va a colpire chi vive nel disagio sociale, soprattutto nelle aree interne. Dentro le clientele si ricevono “i favori” e le persone o votano per i loro clienti o restano nel “non voto”.
Questo è un problema della destra, ma è soprattutto un grandissimo problema della sinistra, che non è riuscita ad emancipare le persone da queste dinamiche. Non siamo riusciti a dire alle persone “guardate che con noi la vostra vita cambierà” ed è un tema importante, non ce l’abbiamo fatta con Luciano D’Amico, che ha un’affermata credibilità ed è molto avanti anche rispetto alla proposta politica del centrosinistra. Il Partito Democratico è andato bene, ma è un grande partito e avverto la responsabilità di tutta la coalizione, che invece non ha reso come avrebbe dovuto.
Sei stato uno dei principali sostenitori di Elly Schlein. Pensi che nel suo ruolo di segretaria del PD possa davvero rappresentare una valida alternativa al centrodestra?
Credo che Elly Schlein possa essere veramente in grado di far diventare il PD architrave di un’alternativa, anzi lo sta già facendo. Il progetto del campo largo secondo me è un progetto da perseguire in maniera ostinata e anche in Abruzzo ha funzionato perché nel corso di questa campagna elettorale Schlein ha reso competitivo un campo che prima non lo era, il dato politico è che il centrodestra a giugno 2023 era avanti di 10 punti.
Se avessimo presentato il campo largo alle politiche, Giorgia Meloni avrebbe perso. In Abruzzo la questione è complessa per via della potenza delle liste di centrodestra e del sistema clientelare che nominavo prima. Il campo largo deve porsi nella mente delle persone come una valida alternativa e se perseveriamo il risultato è che l’alternativa, prima o poi, vince.
Cosa ha visto l’Abruzzo nel primo mandato Marsilio e cosa può aspettarsi dal secondo?
In cinque anni di giunta Marsilio abbiamo visto 35.000 giovani all’anno abbandonare l’Abruzzo, con le università che fanno -30% di iscritti. Le liste di attesa per gli interventi sanitari sono aumentate in maniera drammatica, in Abruzzo prenotare una colonscopia significa vederla calendarizzata dopo un anno e mezzo, o ti rivolgi al privato o rinunci a curarti. Oggi essere abruzzese e non essere benestante vuol dire morire perché non puoi curare la tua salute. Su questo c’è tanto da riflettere, anche l’articolo 3 della Costituzione sancisce che dobbiamo rimuovere gli ostacoli alla realizzazione della persona umana. Ciò è possibile solo con le politiche sociali attive.
Le politiche instaurate da Marsilio non hanno una linea politica chiara e indirizzata verso un modello di sviluppo o un nuovo modello culturale, ma anche per un piano industriale, l’industria in Abruzzo è importante come settore lavorativo, molte famiglie restano in Abruzzo proprio per il settore industriale. Le mie aspettative per il futuro sono alte? Assolutamente no. Ovviamente, spero in un cambio di rotta e nel miglior lavoro possibile della giunta. Sicuramente, la nostra opposizione andrà in questa direzione: se verrà richiesta una collaborazione seria noi la daremo, ma vogliamo assolutamente essere un’opposizione attenta e attiva.
Nel primo mandato l’opposizione è stata confusa, disattenta e disunita. Basta nominare Sara Marcozzi, che nel 2019 era candidata a Presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle ed è passata a Forza Italia in queste elezioni grazie alla promessa della presidenza di una commissione. Marcozzi è stata punita dall’elettorato, che comprende se sei coerente o meno, così come è stato punito Antonio Luciani, passato dal centrosinistra al centrodestra per una questione di interesse.
A proposito dell’incoerenza dei candidati: che ne pensi del percorso di Azione e Italia Viva, non solo in Abruzzo ma anche in altre regioni?
Sicuramente Azione ha un tema di coerenza da risolvere al suo interno, che spero risolva nella dimensione del centrosinistra. In Basilicata sicuramente sbaglia e sbaglia anche rompere il fronte del campo largo in Piemonte. Comunque, credo che in Abruzzo piuttosto che rappresentare un decremento, l’alleanza con il Terzo Polo sia stata fondamentale per rendere competitivo il campo del centrosinistra; evidentemente, non siamo ancora pronti per vincere.
Il centro liberale ha una grande tradizione politica in Italia e potrebbe colmare le mancanze del PD e del M5S, ad ogni modo se fossi Calenda mi sentirei imbarazzato a correre in Basilicata insieme al centrodestra. Mi chiedo come la stessa persona possa fare un discorso meraviglioso al Generale Vannacci e poi candidarsi con il centrodestra. Spero che Calenda abbia finalmente l’illuminazione sulla Via di Damasco, come San Paolo. Auguro lo stesso ad Italia Viva.
Concludiamo con una curiosità: è diventata virale la gaffe dei tre mari che bagnano l’Abruzzo. Lercio ha ripreso la notizia con un titolo in cui dichiarava fondamentali per l’esito delle regionali i voti della costa ionica e tirrenica. Può essere che Lercio nella satira abbia dato una notizia vera?
Mar Ionio, Mar Tirreno, Mar Silio… Scherzo, ti riferisci all’autobus di Martusciello?
Se vuoi spiegaci e grazie per la tua disponibilità
Certo. Allora, sembra che l’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello abbia organizzato un autobus per far votare dei cittadini che vivono in Campania ma hanno la residenza in alcuni comuni della Val di Sangro, è un caso di clientelismo. Sicuramente Martusciello non ha commesso un illecito, anche se resta a mio parere moralmente molto discutibile.
Comunque, rinnovo il mio augurio di buon lavoro al Presidente Marsilio, non credo sia una cattiva persona. Già la notizia di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026 merita riconoscimenti, non solo al Presidente e al Sindaco Biondi, ma anche al resiliente tessuto sociale aquilano e abruzzese e all’impegno post sisma del 2009. Sono stati 15 anni pesantissimi per gli aquilani ed è una gioia vedere la città rialzarsi, soprattutto per merito dei giovani che hanno ripreso nelle loro mani una delle città più belle e culturalmente ricche d’Italia.
In cinque anni sicuramente Marsilio è diventato abruzzese, affezionandosi a questa meravigliosa regione. So che anche lui vuole bene all’Abruzzo, quindi gli auguro di far un buon lavoro e lo auguro a noi. Marsilio troverà un’opposizione attenta, se lo vorrà veramente collaborativa, altrimenti troverà un’opposizione di ferreo controllo e vigilanza su dinamiche che spero non andranno più a ripetersi.
Aurora Colantonio