L’Europa può tirare un sospiro di sollievo. Il temuto Geert Wilders è arrivato solo secondo. La riconferma di Mark Rutte accontenta tutta l’Europa. Ora si può vedere con più serenità alle altre imminenti elezioni in Francia e Germania. Il populismo è stato sconfitto come era successo a dicembre alle presidenziali austriache. Allora si tifava contro Herber Hoffer, battuto dal verde Alexander Van der Bellen, quello sperato era successo. Anche oggi quello che tanto si temeva non è successo.
Le promesse di fermare l’invasione e di portare l’Olanda fuori dall’Europa non hanno convinto la popolazione olandese. Geert Wilders e il suo partito per la libertà ha ottenuto solo 19 seggi in parlamento. Stesso traguardo raggiunto dai democristiani del Cda e i liberali di sinistra del D66. La rivelazione di queste elezioni sono i 16 seggi dei GroenLinks, la sinistra verde capitanata da Jesse Klaver. A questa sorpresa potrebbero aver avuto un ruolo rilevante i voti della numerosa comunità turca olandese. Dopo lo scontro diplomatico con la Turchia Erdogan ha intimato di non votare per i razzisti. I turchi olandesi, anche per paura di quello che poteva accadere realmente con la vittoria di Wilders, hanno scelto il leader trentenne con madre indonesiana e padre marocchino. Un altro dato rilevante è la sconfitta del PvdA che fino a ieri aveva 39 seggi e da oggi ne ha solo 9.
Questo dato porta alla luce le enormi difficoltà che dovrà affrontare Mark Rutte per raggiungere una maggioranza. Il Ddv ha ottenuto 31 seggi e Mark Rutte è il nuovo premier, per avere la maggioranza deve ottenere l’appoggio di almeno 76 deputati su 150. Il Pvda era uno degli alleati migliori dello scorso mandato ma avendo perso 30 seggi non è più l’ago della bilancia che era prima. Quindi ora Mark Rutte dovrà rimboccarsi le maniche e trovare nuove coalizioni. Il premier ha il compito di affermare la sua fermezza e tutto ciò che hanno fatto si che il popolo olandese scegliesse lui. L’ultima volta ha impiegato 54 giorni per trovare un accordo per formare l’esecutivo. Ci potrebbe volere ancora più tempo adesso considerando che uno dei secondi partiti è il partito della libertà di Wilders che probabilmente non verrà menzionato per ottenere una maggioranza.
“Sono sollevato, ma dobbiamo continuare a combattere per un Europa aperta e libera”. Queste sono le parole che l’ex presidente del parlamento europeo Martin Schults ha consegnato a Twitter per farlo sapere al mondo. Una fotografia di come l’Europa avesse paura e di come adesso si sente un po’ meno impaurita. Rimanendo comunque in allerta in vista delle prossime elezioni che potrebbero cambiare l’assetto dell’Europa come la conosciamo oggi.
Claudio D’Adamo