Nella notte tra venerdì e sabato, il panorama politico sudafricano ha subito un cambiamento epocale. I risultati quasi definitivi delle elezioni in Sudafrica hanno segnato la prima volta, dalla fine dell’apartheid, che l’African National Congress (ANC) non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Questo risultato storico riflette un calo significativo del sostegno al partito che ha guidato il paese sin dall’era di Nelson Mandela, aprendo la strada a un periodo di incertezza politica e a complesse trattative per la formazione di una nuova coalizione di governo.
Elezioni parlamentari in Sudafrica: una vittoria amara per l’ANC
Nella notte tra venerdì e sabato, i risultati quasi definitivi delle elezioni in Sudafrica hanno confermato un cambiamento storico nel panorama politico del paese. Per la prima volta dalla fine dell’apartheid, l’African National Congress (ANC), il partito che ha dominato la politica sudafricana, ha ottenuto meno del 50% dei voti alle elezioni parlamentari. Con il 97% dei voti scrutinati, l’ANC si attesta al 40,1%, un calo significativo rispetto alle elezioni del 2019. Gli elettori che si sono recati alle urne sono 27,7 milioni.
Il partito di Nelson Mandela ha quindi vinto le elezioni in Sudafrica ma risulta primo con il solo 40.27% dei voti: in attesa delle dichiarazioni ufficiali del termine delle elezioni dello scorso mercoledì, nel prossimo futuro si dovrà stabilire con quale partito l’African National Congress formerà la maggioranza di governo.
Al secondo posto si posiziona la Democratic Alliance (AD), il partito liberista supportato prevalentemente dalla minoranza bianca, che ha conquistato il 21,7% dei voti, mantenendosi in linea con i risultati delle ultime due elezioni. Al terzo posto si è piazzato uMkhonto weSizwe – Lancia della Nazione – (MK), il partito fondato dall’ex presidente Jacob Zuma, con una percentuale significativa, mostrando il persistente supporto per l’anziano leader, nonostante la sua espulsione dall’ANC. La grande sorpresa è quindi quella di un’ampia percentuale, rispetto agli anni scorsi, dei partiti di minoranza, che ora saranno l’ago della bilancia per la stabilità del governo sudafricano.
Le sfide dell’African National Congress
Per l’ANC, il risultato è tanto negativo quanto pronosticato. Il Sudafrica continua a lottare contro enormi diseguaglianze sociali ed economiche, con oltre un terzo della popolazione disoccupata. Le infrastrutture sono in uno stato di degrado costante, con frequenti blackout elettrici causati da centrali elettriche mal funzionanti e vandalizzate. La criminalità violenta è sempre più alta, con un tasso di omicidi cinque volte superiore alla media mondiale. L’ANC, sotto la guida del presidente Cyril Ramaphosa, è stato criticato per non aver affrontato efficacemente questi problemi.
Gli anni più recenti sono stati molto problematici: oltre alla criminalità e alla disoccupazione, il governo di Ramaphosa non ha saputo gestire nemmeno la dilagante corruzione, che continua a essere un problema significativo per il partito di Nelson Mandela. Meno di due anni fa, il suo leader è stato coinvolto in un potenziale impeachment a causa di una presunta truffa legata alla sua azienda agricola. Questo scandalo ha ulteriormente minato la fiducia del pubblico nel partito, contribuendo al calo di consensi e compromettendo i risultati elettorali.
Ramaphosa è quindi attualmente in forte pericolo di non rielezione, dopo che la fiducia degli elettori è crollata negli ultimi anni. Intanto, crescono sempre di più le opposizioni parlamentari, tra il partito di centro-destra e l’Economic Freedom Fighters (EFF), un partito di sinistra radicale proto-marxista che ha nel manifesto elettorale la nazionalizzazione delle terre.
Possibili alleanze
Con un risultato inferiore al 50%, l’ANC dovrà ora cercare alleati per formare una maggioranza di governo. La fazione più centrista del partito, guidata da Ramaphosa, potrebbe cercare un accordo con la Democratic Alliance per garantirgli un secondo mandato. Tuttavia, all’interno del partito stesso esiste anche una corrente più radicale che preferirebbe un’alleanza con Jacob Zuma e il suo partito. Altri sei partiti, che hanno ottenuto percentuali comprese tra l’1% e il 9%, potrebbero giocare un ruolo cruciale nella formazione della nuova maggioranza.
È ancora incerto il futuro dell’organizzazione parlamentare sudafricana, da sempre frammentata e quindi facilmente destabilizzata. Il partito da sempre maggioritario potrebbe accusare ulteriori cali del consenso, aumentando così la possibilità di vittoria e popolarità dei partiti di destra. Anche per ciò che riguarda le potenziali alleanze, ancora è incerto con quale partito si formulerà la sua colazione di governo.
Le nuove svolte parlamentari: quale sarà la nuova alleanza?
Le elezioni parlamentari di quest’anno hanno visto una partecipazione significativa, con quasi 28 milioni di sudafricani registrati al voto. L’affluenza è stata superiore alle aspettative, con un alto tasso di giovani elettori, smentendo i timori di una partecipazione marginale.
Queste elezioni del 2024 segnano un punto di svolta nella storia politica del paese. Pur mantenendo una posizione di rilievo, l’African National Congress dovrà ora navigare attraverso un panorama politico frammentato per formare una coalizione di governo. Le prossime settimane saranno cruciali per determinare la nuova direzione del paese, mentre i partiti negozieranno alleanze e strategie per il futuro. Si stima infatti che una risposta riguardo la coalizione di governo si avrà entro due settimane.