Elezioni in Germania: SPD batte il partito della Merkel, ora si cerca coalizione

elezioni in germania

Domenica 26 settembre si sono tenute le elezioni in Germania del Bundestag. A vincere è stato il partito dei socialdemocratici (SPD – 25,7%) di Olaf Scholz, seguito dall’Unione (CDU – 24,1%) di Armin Laschet.

Il partito della Merkel perde clamorosamente consenso

Dopo ben 16 anni al governo, il partito cristiano-democratico perde consenso, anche a causa della discutibile campagna di Laschet, e viene superato dall’altro grande partito tedesco, l’SPD. Si tratta della peggiore sconfitta nella storia dell’Unione, con la perdita dell’8,9% dei voti rispetto alle precedenti elezioni. Secondo Giorgia Meloni questo clamoroso fallimento di CDU sarebbe dovuto alle “alleanze innaturali con la sinistra[(SPD), che] finiscono per annacquare la propria identità e perdere consenso”. Ora, quindi, si assisterà probabilmente ad uno spostamento nel governo verso il centro-sinistra.

‘Grande coalizione’ o governo ‘semaforo’?

Nonostante la buona percentuale di voti ottenuta, SPD e CDU non riuscirebbero, anche se volessero, a raggiungere la maggioranza per ricreare la ‘grande coalizione’. I due partiti avrebbero comunque bisogno di integrare un partito minore per formare il governo. Inoltre, un prolungamento del governo giallo-rosso sembra al momento alquanto improbabile, secondo quanto riportato da Laschet stesso, che ha voluto precisare che il posto da cancelliere è ancora vacante.  Vista la minima differenza di voti ottenuti tra SPD e CDU, ha infatti affermato:

“Colui che riuscirà a creare una maggioranza che lo sostenga, diventerà cancelliere”.

Si tratta quindi più di una rivalità che di un possibile governo funzionante al momento, per lo meno con Laschet a capo del partito.

L’alternativa più probabile al governo ‘giamaicano’, chiamato così per i suoi “colori” (SPD-rosso, CDU-nero, FDP-giallo), è quella del governo ‘semaforo’. Si tratterebbe quindi di una coalizione tra i socialdemocratici di Scholz (rosso), i liberaldemocratici (FDP) di Christian Lindner (giallo) ed i Verdi. Questi ultimi infatti sono arrivati terzi alle elezioni, con il 14,8% dei voti, seguiti dall’FDP con l’11,5%.

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Elezioni in Germania: i giovani votano i partiti minoritari

Non è certo una novità che i partiti “tradizionali”, CDU e PSD, ottengano la maggioranza dei voti. Si tratta di partiti che sono al governo ormai da tempo, meno rivoluzionari rispetto ad altri, e anche per questo preferiti dai più maturi. La svolta che in parte sorprende, però, è il voto dei giovani. Dalle statistiche si evince che la maggioranza dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni ha votato per i Verdi e FDP. Da una parte un partito che si preoccupa del futuro del pianeta, e dall’altra un partito più liberalista, solitamente votato dai più benestanti. Quali sono i cambiamenti che hanno portato alla crescita di due partiti così diversi tra loro?




Verso la creazione del governo

Solitamente, a questo punto del processo, sarebbero i partiti maggioritari a contattare i partiti minoritari per proporre loro un’alleanza. Tuttavia questa volta verdi e liberaldemocratici hanno deciso di consultarsi prima tra loro per valutare le varie opzioni, e se eventualmente una coalizione tra i due sarebbe realizzabile, viste le posizioni alquanto diverse.

I Verdi nello spettro politico verrebbero posizionati più a sinistra/centro-sinistra, mentre i liberaldemocratici si troverebbero dalla parte opposta. I primi vogliono far fronte a problemi come il cambiamento climatico e l’inadeguatezza degli investimenti tedeschi nella digitalizzazione. I secondi, invece, vogliono maggiore libertà dallo stato, soprattutto nel campo economico, con una conseguente riduzione delle tasse.

Sarà interessante vedere nelle successive settimane come i due partiti, insieme al PSD di Scholz, cercheranno di trovare un punto di incontro per formare il governo.

Cosa succederà al livello europeo?

Angela Merkel è stata un pilastro per la comunità europea, sarà quindi difficile sostituirla. Il processo di creazione del governo, comunque, richiederà del tempo, per questo politici come Renzi ipotizzano che si creerà un vuoto all’interno dell’Unione Europea.  Il fondatore di Italia Viva, infatti, parlando della situazione emersa a seguito delle elezioni in Germania, afferma che

“in questo clima di incertezza e instabilità tedesca le parti si sono rivoltate e Draghi oggi è insieme a Macron la guida europea“.

Elisa Pinesich

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