Alle elezioni Europee la Lega trionfa come primo partito in Italia. Si rafforza il Pd e il M5S perde qualche colpo. Resiste Forza Italia e arriva alla soglia del 4% Fratelli d’Italia.
Salvini ringrazia tutti gli elettori con un post su twitter, come ormai da repertorio. Una foto con un grosso “grazie” scritto su un foglio a penna. La prima dichiarazione di intenti per il vicepremier dopo le elezioni Europee riguarda la richiesta di un’accelerazione sul programma di governo. La Lega è ufficialmente il primo partito in Italia (34,34%), per ora sembra non sussistere l’ipotesi di una crisi che porterebbe alle elezioni anticipate. Come più volte affermato durante la propaganda elettorale, Salvini propone il cambiamento in Europa e non all’interno dei nostri confini.
Soddisfatti, o almeno rianimati anche gli esponenti del Pd, che supera il M5S diventando il secondo partito in Italia (22, 71%), ruolo a cui non si erano mai disabituati i democratici di sinistra e che ora ritorna ad essere di loro competenza. Incassa, invece, il M5S, le elezioni Europee lo vedono retrocedere al terzo posto con un 17,05 % dei consensi quando mancano circa 200 sezioni alla fine dello spoglio.
Nonostante le elezioni Europee il vicepremier Di Maio tiene a ricordare che il M5S rimane “ago della bilancia in questo governo”. Ancora lo ricordavamo quando si cominciava a parlare di terza Repubblica, pare che la fiammata iniziale di gioventù stia cominciando ad affievolirsi.
In un momento che segna la rinnovata partecipazione al voto in tutta Europa, sembrano trionfare i movimenti ecologisti, anche sulla scia di Greta Thunberg. I Verdi registrano un vero e proprio boom a scapito delle formazioni politiche che detenevano il controllo in Europa. Popolari e socialisti si ritrovano sensibilmente ridotti, ma una strategia di alleanze potrà permettere ancora la loro sopravvivenza, salvati dal fatto di non essere sovranisti.
Mentre all’Italia della Lega si unisce la Francia di Marine Le Pen, i socialisti ottengono buoni risultati in Spagna e Olanda. In Germania i movimenti ecologisti raddoppiano i consensi divenendo il secondo partito nel Paese che elegge più eurodeputati alle elezioni Europee.
Se i sovranisti dovessero unirsi in un fronte comune, per ora, non sarebbero ancora in grado di avere la maggioranza assoluta in Europa. Ma una cosa è certa, mai, dalla nascita dell’Unione europea i confini statali erano stati così rimarcati.
Paolo Onnis