Elezioni, chi non salta filorusso è!

Filorusso

Elezioni: è caccia al filorusso, in un contesto in cui il filorusso forse si può solo immaginare. Dei politici in corsa per le prossime elezioni, nessuno o due sarebbero putiniani “colpevoli”; soprattutto, nessuno o due sarebbero a favore della guerra russa.

A ruota, Salvini e Conte si stanno contendendo la designazione di zarista maggioritario. In una competizione in cui i competitori sbagliano e vicendevolmente si accusano degli sbagli, ognuno si assicura negatività.

L’obbiettivo così è far sembrare l’altro più estremista di se, catalizzandogli su l’attenzione, per digrossarsi del peso delle opinioni di tutti i generi. Nell’attualità, pro Putin non vuole essere considerato nessuno, quindi, tra dietrofront e correzioni, si agisce secondo i dogmi di un coro : chi non salta filorusso è!

Matteo Salvini filorusso

Matteo Salvini, leader di Lega Nord, per varie testimonianze di altri tempi potrebbe essere considerato vicino al potente del Cremlino, ma per nessuna ragione d’oggi potrebbe dirsi sostenitore dell’invasione.

Magliette a stampa Putin, dichiarazioni ammiccanti verso la Russia, finanziamenti in rubli di dubbia provenienza… c’è stata un’intesa innegabile tra i due nazionalisti. C’è stata, ma non c’è più. E pur volendo, non ci potrebbe essere.

Non si definiscono “appoggio”, le perplessità avanzate da Salvini riguardo l’inefficienza delle sanzioni su Mosca. Sono, invece, insicurezze con ragione di essere promosse: sbagliato credere di non dare manforte all’Ucraina, ma chi può negare che le pene russe stiano facendo penare molto anche noi?

Comunque, il leghista, ha “cancellato il pensiero”, contro-affermandosi d’accordo con la strategia di punizione. I troppi biasimi lo hanno convinto a lasciare stare. Hanno vinto i pregiudizi, ha perso, lo si può dire, la libertà di giudizio.

Infine, rimane una cosa incerta: Salvini, in passato, potrebbe aver caldeggiato le idee dell’estremo occidente, e un’altra certa: Salvini, ora, stigmatizza la guerra come tutti gli altri statisti italiani.



Giuseppe Conte filorusso

Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha mostrato ambiguità nel passato e garanzie, o quasi, nel presente.

La pace va costruita, nessuno ci dica che Putin non la vuole. La pace va costruita giorno dopo giorno” si era fatto scappare settimane fa Conte. Salvo poi cercare di ricostruire la considerazione, insabbiando la frase con contro-affermazioni concernenti quanto brutto e cattivo sia chi lo definisce “filoputiniano”.

Dunque, con la suddetta dichiarazione il  caro Giuseppi  simpatizzato da Donald Trump si sarebbe rivelato simpatizzante la Russia. Ma non è forse questo un ossimoro? Come si farebbe a parteggiare insieme per due Paesi così in contrasto?

Come prima, si tratta di un’esacerbazione.  L’enunciato, inesatto, ha generato la macchia indelebile sul profilo dell’ex Premier. Macchia che gli impedisce di esprimersi anti-bellico (contro l’invio delle armi in Ucraina), senza essere deplorato filorusso.

Gabriele Nostro

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