Le elezioni amministrative svoltesi ieri nei consigli locali in buona parte dell’Inghilterra, in Scozia e in Galles hanno dato indicazioni molto chiare su alcuni punti: avanzano, e di molto, i Tories, cedono i Labour, crolla l’UKIP. Quella che potrebbe essere considerata la prova generale in vista delle elezioni dell’8 giugno conferma il probabile successo di Therese May, la cui posizione esce forte e consolidata. Complessivamente all’interno del partito ha prevalso il profilo basso. Anche la premier ha espresso moderata soddisfazione, ritenendo però necessario non dare «nulla per scontato» in questo momento.
Il trionfo dei Tories
I Tories hanno conquistato in tutto oltre 550 seggi e 11 nuovi consigli. Importante il balzo in avanti in Scozia, dove i conservatori hanno guadagnato 167 seggi ed un numero record di consiglieri. Particolarmente significative anche le vittorie nelle West Midlands e nella Tees Valley. Fra i Labour parecchia insoddisfazione, tanto che la performance è stata definita ‘’piuttosto disastrosa’’ dall’ex parlamentare Stephen Kinnock.
I numeri parlano chiaro: oltre 300 seggi persi e mancato successo a Glasgow, dove dopo quasi 40 anni di dominio laburista, il partito più votato è stato lo Scottish National Party. Anche se nel Galles, tradizionale roccaforte dei Labour, non è andata troppo male, con la perdita di 13 seggi, nel resto del paese il risultato è stato decisamente negativo. Ciò nonostante, il leader Corbyn ha cercato di vedere gli aspetti positivi: «abbiamo perso seggi ma stiamo chiudendo il gap con i conservatori», ha affermato il leader del Labour Party.
L’UKIP a fine corsa
Pressoché cancellato dallo scacchiere politico l’UKIP, che pare essere arrivato a fine corsa. Una volta raggiunto l’obiettivo di base della formazione euroscettica con il recesso del Regno Unito dall’Unione europea, i consensi del partito sono crollati. Se nel 2014 alle elezioni europee la formazione di Farage fu il primo partito, già nelle consultazioni nazionali del 2015 le percentuali erano scese al 12,6%, per poi crollare definitivamente. A prescindere dall’esito delle elezioni amministrative, i sondaggi davano già in precedenza il partito attorno al 4% in vista delle elezioni di giugno. Nelle consultazioni di giovedì L’UKIP ha perso complessivamente 136 seggi, calando drasticamente anche nelle aree euroscettiche del Lincolnshire e dell’Essex.
Male pure i liberal-democratici, i quali a dispetto di buone aspettative hanno perso più di 30 seggi. La politica di opposizione alla Brexit, che si pensava avrebbe dato i suoi frutti nelle aree che avevano votato per il remain, non si è rivelata efficace. Bene invece i gallesi del Plaid Cymru, capaci di portare a casa 26 seggi in più. La leader Leanne Wood, molto soddisfatta, ha riassunto così l’esito della giornata: «la storia del giorno sembra essere la vittoria del Plaid e dei Tories contro la sconfitta dei Labour e dell’UKIP».
Le proiezioni per le elezioni di Giugno
Le proiezioni percentuali dei sondaggisti in vista delle elezioni di giugno le potrebbero essere così ripartite: Tories 38%, Labour 27%, Lib-Dems 18%, Ukip 5%. I laburisti verrebbero sconfitti, ma con meno punti di distacco rispetto a quanto pronosticato dai sondaggisti fino a poco tempo fa, quando il margine si attestava sul 17%. Da considerare che i sondaggi sono sviluppati su una base elettorale diversa rispetto a quella che si è espressa giovedì, in quanto in essi viene considerata l’intera Inghilterra.