Molti elettori negli Stati Uniti hanno difficoltà a firmare, una situazione che inficia il principio di un voto per ogni cittadino e compromette la rappresentatività delle istituzioni.
Un problema crescente sta emergendo nelle elezioni statunitensi: milioni di elettori, in particolare i più giovani, non sanno più firmare in modo chiaro e distintivo. Questo fenomeno sta creando difficoltà nell’ambito del voto per corrispondenza, dove la firma è un requisito fondamentale per validare le schede. Le problematiche con le firme, che negli anni passati non erano così diffuse, sono diventate un ostacolo concreto alla partecipazione democratica. A causa di questo, le elezioni, soprattutto in Stati come il Nevada, stanno subendo ritardi e complicazioni nel conteggio dei voti.
La causa principale: la perdita della scrittura in corsivo
Negli ultimi decenni, l’insegnamento della scrittura in corsivo è stato progressivamente eliminato dai programmi scolastici degli Stati Uniti. Dal 2010, con l’introduzione degli Standard Comuni per l’insegnamento dell’inglese, la scrittura a mano non è più una priorità nelle scuole, e la cursiva non è inclusa nel curriculum. Di conseguenza, molte persone, in particolare i giovani elettori, non hanno mai sviluppato una firma unica o chiara. La firma, che una volta era un tratto distintivo di ogni individuo, è oggi diventata un’abilità quasi sconosciuta per una generazione che ha avuto poca o nessuna formazione in scrittura a mano.
Le scuole moderne, infatti, si concentrano maggiormente su competenze digitali, ignorando la tradizionale scrittura a mano che, in passato, rappresentava un modo per identificarsi in modo unico e personale. Di conseguenza, molti giovani non sono più abituati a firmare in modo leggibile e distintivo, creando una lacuna che incide direttamente sul processo elettorale.
Il voto per corrispondenza e i problemi con le firme
Il voto per corrispondenza è diventato sempre più comune negli Stati Uniti, specialmente dopo la pandemia. Questo tipo di voto richiede che gli elettori firmassero le schede per verificarne l’autenticità. Tuttavia, quando le firme non sono verificabili, le schede vengono respinte, un problema che sta colpendo un numero crescente di persone, soprattutto tra le nuove generazioni.
Secondo il Segretario di Stato del Nevada, Francisco Aguilar, gran parte dei problemi nelle contee di Clark e Washoe, due delle aree più popolose del Nevada, è dovuta al fatto che i giovani elettori non hanno una firma chiara. Quando si sono registrati al voto, infatti, hanno utilizzato una firma digitale su un tablet presso il DMV (Dipartimento dei veicoli a motore), che è stata poi adottata come loro firma ufficiale, ma che non ha nulla in comune con la firma tradizionale che usavano i loro genitori o nonni. Questo sistema ha creato una disconnessione tra la firma digitale e quella personale, complicando ulteriormente la verifica delle schede.
Le difficoltà del sistema e la necessità di un cambiamento
Il problema delle firme non corrispondenti non è limitato solo ai giovani. Anche gli elettori anziani, o coloro che hanno cambiato nome recentemente per matrimonio, affrontano difficoltà simili. Alcuni Stati, come il Nevada, offrono un processo di “curing”, che permette agli elettori di correggere la propria firma, ma questo processo è spesso lungo e complesso. In alcuni casi, se l’elettore non è notificato in tempo, la sua scheda non viene mai conteggiata, un problema che può avere ripercussioni molto gravi in elezioni particolarmente combattute, dove i margini sono stretti.
Nel 2020 e nel 2022, decine di migliaia di schede per corrispondenza sono state rifiutate a causa di firme non corrispondenti. Questo problema è diventato ancora più rilevante nelle ultime elezioni, in cui oltre 11.000 schede hanno richiesto correzioni nelle sole contee di Clark e Washoe, numeri che continuano ad aumentare. La difficoltà di convalidare le firme sta creando una serie di disagi che rischiano di compromettere il diritto al voto di milioni di persone.
La proposta di un identificatore univoco al posto della firma
Una delle proposte più forti per risolvere questa crisi viene da Debra Cleaver, fondatrice di Vote America e Vote.Org, che ha suggerito di sostituire la firma con un identificatore univoco. Secondo Cleaver, il vero problema sta nel fatto che la firma non è un mezzo di identificazione sicuro, e non esiste una garanzia che una firma sia sempre autentica, specialmente tra chi non ha una formazione adeguata nella scrittura. Le alternative che vengono proposte includono l’utilizzo di un numero di previdenza sociale o una combinazione di data di nascita e altre informazioni personali.
Questa proposta è vista come una soluzione che potrebbe alleggerire il sistema elettorale, riducendo i ritardi e aumentando la sicurezza nelle elezioni. Al momento, molti Stati, come la California e la Louisiana, stanno prendendo in considerazione la reintroduzione della scrittura in corsivo nelle scuole, ma un cambiamento su scala nazionale sembra ancora lontano.
L’importanza di una soluzione rapida
Il problema delle firme non verificate sta diventando una vera e propria emergenza per il sistema elettorale statunitense. Con il crescente numero di elettori giovani, che sono abituati a un mondo digitale e non praticano più la scrittura a mano, è fondamentale trovare una soluzione prima che il problema si acutizzi ulteriormente. In futuro, potrebbe essere necessario considerare non solo il ritorno della scrittura in corsivo nelle scuole, ma anche l’adozione di metodi di autenticazione alternativi che possano garantire la sicurezza delle elezioni senza rallentare il processo.