Efficienza del cervello in terza età: giocate a scacchi

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Scacchi, dama, giochi da tavolo in genere, ma anche giocare a carte e fare cruciverba preserverebbero l’efficienza del cervello in terza età. Lo afferma una ricerca proveniente dall’Università di Edimburgo pubblicata due giorni fa su The Journals of Gerontology,
La ricerca è stata condotta su un campione di 1000 persone che sono state testate per alcune abilità cognitive a 70 anni e poi ogni tre anni fino ai 79.



Le abilità testate erano: memoria, capacità di risolvere i problemi, velocità di ragionamento e capacità cognitive in generale.  Contestualmente alla somministrazione dei test ai partecipanti allo studio è stato chiesto a 70 e 76 anni quanto spesso giocassero a carte, scacchi, bingo o facessero cruciverba.
Attraverso modelli statistici le abilità cognitive sono state messe in relazione con la quantità di gioco e sono state fatte le dovute correzioni tenendo conto di educazione, stato socio-economico e livello di attività. Si è tenuto conto anche di un test di intelligenza che i partecipanti allo studio sostennero quando avevano 11 anni.
Il risultato è stato che le persone che nei loro settanta avevano incrementato quanto tempo spendessero in quei giochi hanno dimostrato di preservare meglio le proprie attività mnemoniche e la velocità di ragionamento.
Naturalmente resta valido tutto quanto già si sapeva su come invecchiare bene mantenendo una buona efficienza del cervello nella terza età: mantenersi in forma, non fumare etc. Inoltre già si sapeva che la socialità correlata al giocare ha un effetto positivo sul mantenere il cervello in forma, ma quello che ha mostrato questa ricerca è che questo tipo di giochi in particolare (non quelli digitali per esempio) hanno un effetto diretto sulle attività cognitive. Ora i ricercatori guidati dal professor Ian Deary sono interessati a raffinare i propri risultati con ulteriori studi al fine di avere delle indicazioni più precise su quali attività e per quanto tempo siano le più efficaci nel preservare l’efficienza del cervello in modo da ricavarne linee guida da suggerire.

Roberto Todini

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