Efestoval, Festival dei Vulcani, è la rassegna teatrale itinerante dei Campi Flegrei. Dal 12 al 30 settembre, 50 giovani della Terra del Mito, sotto la direzione artistica del grande Mimmo Borrelli, uno dei più importanti e risonanti nomi del teatro a livello nazionale, stanno animando la kermesse, fortemente voluta da Borrelli e dalle associazioni del luogo. Efesto, è il Dio greco dell’ingegneria, della metallurgia e delle invenzioni. Un Dio che nessuno vuole perché è deforme, la mitologia vuole che gli stessi genitori lo abbiano abbandonato. È burbero, non parla mai, è schivo, ma è un grande artigiano, e nell’antro del suo vulcano, crea bellissimi gioielli per gli altri Dei. Efestoval è un’occasione per ritrovarsi, riscoprire Micro comunità e luoghi un pò messi da parte, se vogliamo abbandonati come il Dio Efesto, ma capaci di sfornare grandi cose, “cose preziose”, gioielli di cultura com’è questo Festival. Il 12 settembre, nel giardino storico del complesso di San Nicola da Tolentino, il Festival è stato aperto da Kohlhaas con il bravissimo Marco Baliani, la vicenda, realmente accaduta, narra di un allevatore di cavalli tedesco vissuto nel 1500, vittima delle ingiustizie. Il 14 e il 15 settembre invece, è stata la volta di Mimmo Borrelli e dei suoi formidabili ragazzi: Riccardo Ciccarelli, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Paolo Fabbozzo, Enzo Gaito e Lucienne Perreca. Al molo di Torregaveta, ore 06:00, piazzale Servillo Vatia , Bacoli (Na), è andata in scena una delle performance più suggestive e particolari di questo festival. All’alba, il condottiero Borrelli, suona la conchiglia, rituale da sempre legato ai popoli marinari e non, un richiamo all’ascolto, all’accoglienza; magico, perché la location, la suggestione e il teatro, magici lo sono per davvero. Uno spettacolo per pochi fortunati, una performance artistica superlativa, articolata su due Testi: “ A Sciaveca” e “Sepsa”. Scrive Mimmo Borrelli : Abbiamo scelto alcuni stralci delle due opere, che verranno centellinati, in vari quadri al sorgere del sole lungo un percorso ben delineato. Un modo non nuovo, ma di certo esperienziale per meglio addentrarsi come un frate artigiano nella fucina del nostro modo, mondo di intendere il teatro : un’esperienza, per l’appunto, un patto, un rito collettivo e vivo, un destarsi per realizzarlo da svegli. Lo spettatore dunque si muoverà all’alba, con una mappa scovando i vari approdi di questo viaggio, assieme a giovani coraggiosi attori, immersi pienamente in questo gioco, serio, non serioso, ma pur sempre un gioco: il teatro”.
Commozione per Sepsa e momenti molto introspettivi con picchi altissimi di poesia per A Sciaveca. Molteplici gli spunti di riflessione cui attingere dai testi di Borrelli, emozioni a ripetizioni in cui lo spettatore è sapientemente traghettato. Il calendario di Efestoval è ancora ricco di eventi, ulteriori informazioni sugli spettacoli sono consultabili all’indirizzo www.efestoval.it