L’educazione civica nelle scuole partirà da settembre, ma come anno sperimentale. L’Anief: “La sperimentazione è qualcosa che la legge vieta”
Ritorno un po’ incerto per l’Educazione Civica nelle scuole, materia che partirà ufficialmente dal 1° settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico. Sarà però in via prammatica. Difatti, la legge sull’educazione civica non è stata pubblicata per tempo sulla Gazzetta ufficiale. Non permettendole di essere, appunto, ufficiale. Tuttavia, nel pomeriggio del 28 agosto, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha effettuato un nuovo decreto. Questo consente di partire da quest’anno con l’istruzione obbligatoria come sperimentazione nazionale. Da attuare negli istituti scolastici di primo e secondo ciclo d’istruzione (scuole medie e superiori).
La richiesta di impiegare l’anno scolastico corrente come sperimentale è stata fatta con procedura d’urgenza al “Consiglio superiore della pubblica Istruzione”. Alla Cspi erano state però, già inviate anche le linee guida per lo studio dell’educazione civica. Guide e testi necessari per gli istituti per poter attuare la norma. È stata in realtà una richiesta piuttosto celere. Inoltre, in molti potrebbero definirla “da toppa”.
Anief e Gilda degli insegnanti sono in protesta
L’anomalia è segnalata dall’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori). L’associazione ha riscontrato come la legge, avrebbe dovuto essere pubblicata in Gazzetta ufficiale entro il 16 agosto. Questo per poter essere applicata per l’a. S. 2019-2020. La Costituzione però parla chiaro: affinché le leggi possano entrare in vigore, deve attuarsi il cosiddetto periodo di “vacatio legis”. Cioè i decreti devono essere attuati 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da qui la necessità di pubblicarlo entro il 16 agosto. Una procedura che non ha avuto esito positivo.
Dall’Anief si segnala: “A leggere il primo comma dell’art. 2 della legge non vi sarebbero dubbi”.
Il testo prevede che l’insegnamento sia istituito “a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo. Rispetto all’entrata in vigore della presente legge”.
L’Anief ha aggiunto: “Ci opporremo a questo decreto“. Inoltre ha spiegato come: “La sperimentazione è qualcosa che la legge vieta. Che va a stravolgere il dettame normativo. Andando contro il senso stesso della norma”. Poi ha concluso: “Non si approva un decreto per attivare una non materia a ridosso dell’inizio della scuola”. “Il ministro ha sbagliato. Ha dimostrato di essere uno dei peggiori ministri della Repubblica”.
Anche la Gilda degli Insegnanti, con il portavoce e coordinatore, Rino Di Meglio ha protestato. La protesta è stata riportata In una lettera inviata presso la sede di via Trastevere. L’organizzazione, chiede il rinvio al prossimo anno scolastico. Il tutto “per dare a scuole e docenti il tempo necessario per predisporre le indispensabili attività di formazione”. Sottolineando anche la “totale mancanza di risorse per attuare l’insegnamento dell’Educazione Civica”. Poi conclude: “L’entrata in vigore del provvedimento ad anno scolastico iniziato, inoltre, renderà molto complessa per le scuole l’attivazione della nuova disciplina”. Questo perché potrebbero anche esserci “ricadute non positive sulla qualità di tale insegnamento”.
Anna Porcari