Edgar Allan Poe nacque a Boston nel 1809. Trascorse un’infanzia piuttosto difficile tra la morte dei suoi genitori e l’adozione da parte di un’altra famiglia, gli scozzesi Allan. Fin da bambino mostrò subito un interesse e una propensione verso la musica e la poesia. Grazie alla sua capacità di memorizzare le rime e le anafore venne anche nominato dai suoi contemporanei jingle-man. La sua carriera era già destinata da piccolo ma non immaginava come la sua morte sarebbe stata così simile ai misteri che lui stesso avrebbe raccontato nelle sue opere.
Edgar Allan Poe e i fatti prima del decesso
Tutto cominciò sei giorni prima del 3 ottobre del 1849. Edgar Allan Poe il 27 settembre dello stesso anno decise di raggiungere la città di Philadelphia con lo scopo di sbrigare alcuni affari. In quella città però non ci arrivò mai. Lo sopresero invece nella città di Baltimora che dista, dalla città in cui era diretto, ben 144,29 km. A Baltimora in quel periodo erano in corso le campagne elettorali finalizzate alla votazione di un rappresentante dello Stato Maryland che sarebbe dovuto andare al Congresso. Esisteva una lotta spietata tra il partito democratico e quello repubblicano che all’epoca veniva ancora chiamato “Whig”, all’inglese.
Durante il pomeriggio di quel mercoledì 3 ottobre Edgar Allan Poe fu ritrovato riverso sul marciapiede da Joseph Walker, un tipografo del Baltimore Sun. Poe aveva vestiti non suoi e per lo più stracci e luridi, oltre all’estetica le sue condizioni fisiche non erano delle migliori. Non si reggeva in piedi e il suo stato mentale era paragonato al delirio. La grande confusione che invadeva la sua mente non è riuscita a farlo esprimere nel migliore dei modi affinchè spiegasse il motivo per cui si era ritrovato in quelle condizioni.
La misteriosa morte
Una volta raccolto dalla strada fu subito preso in cura presso il Washington College Hospital, ai tempi il più moderno e sofisticato. In stato di confusione Poe chiamò il nome di Joseph E. Snodgrass un suo amico ed editore. Fu proprio lui, insieme ad uno zio di Edgar Allan Poe, a portarlo in ospedale. Il povero Poe, durante il suo ricovero, non riuscì mai ad assumere uno stato di lucidità mentale.
Tra i suoi delirii pronuciò più volte il nome “Reynold” che, purtroppo, non fu familiare a nessuno. Tra il sabato e la domenica successivi il grande scrittore esalò l’anima all’età di 40 anni. Il 7 ottobre del 1849 è la data del decesso di Edgar Allan Poe, morte di cui ancora oggi non si conoscono le cause.
Le possibili cause
I medici identificarono come causa della morte una congestione cerebrale o delirium tremens associati al consumo eccessivo di alcol. Ma questa è una questione decisamente combattuta perchè lo stesso Poe, una volta trasferitosi a Richmond, si iscrisse alla locale società di temperanza facendo pubblica promessa di smettere con il bere. La sua vita stava prendendo una piega diversa, dopo il tentato suicidio dell’anno prima aveva deciso di vivere una vita più tranquilla e proprio a Richmond, nel suo cottage, sembrava che la depressione fosse di colpo svanita.
Un’altra causa, forse più plausibile, fu quella del “cooping“, ovvero una strana tecnica adottata da agenti elettorali organizzati. Questi avevano il compito di individuare persone sole che passeggiavano sulle strade per poi coglierli di sopresa e drogarli con whisky e narcotici. Il motivo? Costringerli a votare a ripetizione per un candidato specifico. Le povere vittime venivano anche svestite e rivestite con indumenti diversi e acconciate in modo differente per non dare nell’occhio e poter firmare più schede elettorali. Questi, una volta usati fino all’osso, venivano rinchiusi in una stanza buia per smaltire la sbornia e poi rigettati in strada. Forse Poe poteva essere stato una vittima di questi farabutti dato che fu casualmente ritrovato in prossimità della sede del partito repubblicano. Probabilmente il cocktail di alcol e narcotici fu deleterio per il corpo già fragile di Poe che per un difetto genetico reagiva subito all’alcol.
Altre cause
Alcuni ipotizzarono che fosse stato omicidio da parte dei fratelli di Elmira Shelton una sua ipotetica fidanzata benestante (non ci sono fonti certe che testimoniano la relazione tra di due). I fratelli lo avrebbero drogato e fatto ubriacare per poi farlo morire tra i fumi dell’alcol. Le altre ipotesi sono più che fantasiose per cui non vengono prese in considerazione.
La morte di Edgar Allan Poe dunque rimane ancora un mistero nonostante, anche in tempi abbastanza recenti, il suo corpo fu più volte riesumato per analisi. Le sue cartelle cliniche e il certificato di morte sono ancora oggi perduti, o almeno così dicono. Probabilmente il mistero intorno alla morte di questo grande scrittore esalta ancora di più la letteratura dell’orrore di cui è stato il maggiore esponente.
Rebecca Romano