Ecommerce da mercato nero: prezzi deliranti per Amuchina e mascherine

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La legge di mercato non è strutturata in tal modo da comprendere l’umanità: domanda e offerta fanno da padroni, ne segue l’aumento dei prezzi.
Eppure, la situazione sfiora il ridicolo, se si pensa all’emergenza Coronavirus in corso; chiaramente, il timore delle persone resta la forza maggiore e incontrastabile, in virtù della sopravvivenza. Per tal motivo, i prezzi di mascherine e gel igienizzanti sono letteralmente schizzati; Amazon e eBay sono i protagonisti di questo ecommerce pazzesco: difficile reperire una semplice Amuchina ad un prezzo modico; su eBay, i gel possono arrivare anche a 120 euro.

L’esaurimento della merce non fa che peggiorare la situazione e, infatti, il panico attuale ne è una motivazione esplicita; basti pensare che, generalmente, è possibile trovare gel in farmacia al modico prezzo di 4 euro (circa); con l’attuale mercato online, tocchiamo la soglia dei 200 euro.
Chiaramente, né Amazon, né eBay hanno nulla a che fare con l’aumento dei prezzi: sono i singoli venditori ad essere il problema.





Modus operandi: gli annunci presentano la vendita di confezioni multiple (scatole da 6, 8 o 12 pezzi); viene inoltre sottolineata la poca reperibilità dei pacchi, la scarsità di merce in magazzino. Alcune volte viene inserita la voce “esaurito” all’interno dell’annuncio: anche questa è una tecnica basilare, tale da indurre psicologicamente il consumatore ad affrettarsi sugli acquisti futuri.

L’ecommerce in atto è nulla in confronto a quanto accadrà se l’epidemia diverrà qualcosa di più; attualmente l’emergenza è parzialmente sotto controllo, sia in Italia che in Cina. Tuttavia, il rischio di una pandemia non è ancora eluso.
Le problematiche economiche vigenti in Cina sono un chiaro esempio di come un’emergenza sanitaria può portare ad una reazione a catena senza precedenti. C’è da chiedersi fino a che punto sapranno spingersi venditori e consumatori pur di compensare il loro personale cruccio: da un lato, l’ingordigia; dall’altro, la paura.

Nessuno dei due è casuale, ma resta implicita una legittimazione di fondo: nel corso della storia, i rapporti causa/effetto sono sempre emersi senza freno, trattasi di una questione naturale. Il Coronavirus si pone come un drammatico “assetto economico d’emergenza”: il sistema sociale – con le sue interazioni – muta parallelamente al virus.
Chiedersi come si possa vendere un prodotto igienizzante al triplo del prezzo, durante un’emergenza simile, è un po’ come porsi troppe domande sulla politica: è col senno di poi che capisci ciò che si poteva fare e chi andava ascoltato; nel frattempo, si stringono i denti.

Eugenio Bianco

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