Eco-Age e la sua evoluzione sempre nell’ottica della sostenibilità.
Quando Eco-Age vide la luce nel 2008 aveva una forma molto diversa da quella attuale.
All’epoca si trattava di un negozio che vendeva prodotti sostenibili per la casa e che offriva servizi di consultazione per qualsivoglia tipo di abitazione.
Oggi, invece, è una grande agenzia di consulenza e comunicazione che affianca brand e personalità famose per accompagnarli verso un percorso più sostenibile e green. Collabora con ONG, con governi, personaggi famosi e si occupano anche di iniziative molto in vista, come il Green Carpet Challenge (GCC) e i Green Carpet Fashion Awards.
Eco-Age ed il Green Carpet
Oggi questa agenzia si divide tra Regno Unito e Italia. Il CEO è proprio Nicola Giuggioli, colui che fondò nel 2008 il primo negozio e che si occupa degli uffici italiani.
Molta della visibilità di Eco-Age è merito di Livia Firth (Giuggioli), sorella di Nicola, oltre che alle lodevoli iniziative dell’agenzia.
Fu proprio lei a dare il via al Green Carpet nel 2011, assieme alla giornalista Lucy Siegle.
Il successo di questa iniziativa è innegabile, tant’è che vi partecipano, tanto ai Green Carpet che agli Awards, nomi noti come i Måneskin, Heidi Klum, Alessandra Ambrosio. Anche molti marchi famosi, come Gucci, e stilisti, come Tom Ford, si avvicinano sempre di più alla causa.
Alcuni dei requisiti per far parte del GCC sono i seguenti: no allo sfruttamento minorile, trasparenza e comunicazione aperta, rispetto dei diritti umani e di un lavoro onesto e giusto, tracciabilità di filiera, riciclo e riutilizzo, tutela di ambiente e risorse. Sono tutti elencati sul sito web di Eco-Age e spiegati nel dettaglio.
Altre iniziative
Altre iniziative che Eco-Age abbraccia sono la #30WearsChallenge, una sfida ad indossare dei capi almeno trenta volte. Una mossa mirata a sensibilizzare verso acquisti e riutilizzi più consapevoli. Generalmente ci si scatta delle foto e si postano su Instagram, con l’apposito hashtag. Livia Firth è tra le prime a farsi paladina del riutilizzo fino all’ultima goccia o, in casi estremi, della trasformazione di alcuni capi in altri.
In occasione del Black Friday Eco-Age si impegna nel fare informazione sui social, spiegando perché questa tradizione sia deleteria per l’ambiente e, nel caso della fast-fashion, anche per le persone.
Molto spesso, tanto Eco-Age quanto coloro che la compongono, hanno cercato di fare informazione su cosa sia il greenwashing e sul perché realtà come Shein o H&M siano dannose per l’ambiente e per lavoratori e lavoratrici.
Non è raro trovare sulle loro piattaforme, assieme a spiegazioni e collaborazioni, suggerimenti su quale documentario vedere (come ad esempio The True Cost) o su quale ricorrenza sarebbe il caso conoscere (ad esempio la tragedia di Rana Plaza).
Eco-Age è una realtà che si sta affermando sempre di più. Molto utile per coloro che vogliono imparare di più o riflettere sul proprio impatto umano ed ambientale, speriamo riesca a fare la differenza.