Venerdì 27 luglio 2018 non prendete appuntamenti serali. Dalle ore dalle 21.30 alle 23.14 infatti, sarà possibile osservare l’eclissi lunare più lunga dell’ultimo secolo.
Orari e visibilità
In realtà l’evento si svolgerà dalle 19.13 alle 02.31, mentre l’eclissi vera e propria andrà in scena nei suddetti orari. Quest’ultima avviene come risultato dell’allineamento tra il Sole, la Terra e la Luna in quest’ordine (quando l’allineamento è tra Sole, Luna e Terra assistiamo invece ad un’eclissi solare).
Luna rossa
Visto che si tratta di un’eclissi totale, la Luna si tingerà di rosso a causa di un fenomeno chiamato scattering di Rayleigh, il quale si verifica perché il satellite non riceve energia solare, ma si appropria solo di quella che viene riflessa e diffusa dalla Terra.
Dove vederla
L’eclissi lunare potrà essere osservata in tutta Italia, a patto però che le condizioni del tempo siano ottimali. È comunque consigliabile scegliere un luogo che consenta una chiara visione del cielo notturno, quindi preferibilmente in altura o in spiaggia. Insomma lontano dalle luci della città. Per chi non potrà ammirarla live, c’è la possibilità di vederla in diretta streaming sul sito VirtualTelescope.
Opposizione di Marte
A rendere ancora più affascinante il tutto, sarà l’opposizione del pianeta Marte mentre sarà prossimo alla sua minima distanza dal Sole (perielio). Una condizione dunque che rende ideale la visibilità del pianeta rosso, la migliore da quella storica registrata nell’agosto 2003.
Non c’è bisogno di grandi strumenti per assistere all’eclissi
Il fenomeno è osservabile in tutto il suo splendore ad occhio nudo. Naturalmente un binocolo e un telescopio possono offrire un’immagine ben più grande, ma chi non dispone di uno strumento ottico non rinuncia a nulla di essenziale. Per quanto concerne Marte, è invece preferibile avere a disposizione un telescopio per poterlo ammirare a dovere.
Dunque appuntamento al 27 luglio, ma in caso di impedimento è bene non disperare, 21 gennaio 2019 la Luna rossa tornerà a far capolino tra i cieli del Bel Paese.
Antonio Pilato