E un grande cantautore ci lascia, vola via Paolo Pietrangeli, è sempre stato accanto a chi lotta per i diritti umani e civili.
Noi che abbiamo manifestato per i diritti degli operai, per il diritto allo studio, per l’Università per tutti, noi che abbiamo lottato contro la guerra e per la pace, oggi piangiamo te Paolo Pietrangeli.
Due canzoni nel cuore di noi sessantottini, che hanno fatto parte della nostra vita, dei nostri cortei, che ci accompagneranno per tutta la vita : Valle Giulia, e soprattutto Contessa.
Valle Giulia, ricordate il ritornello della canzone? “Non siam scappati più, non siam scappati più”, ci riporta e
ricorda lo scontro avvenuto tra studenti e polizia nella facoltà di Architettura in via Valle Giulia a Roma.
Gli studenti di sinistra avevano occupato l’Università.
E Contessa? Che diventa una canzone popolare, cantata nei cortei degli operai e dagli studenti che marciavano insieme per i diritti civili.
Paolo che non ha mai abbandonato la sinistra, nel 2001 si candida con Rifondazione Comunista ma non viene eletto, dirige insieme a Wilma Labate e Roberto Giannarelli il documentario
Genova Per Noi, dedicato alle giornate del
G8 a Genova.
Si candida nel 2018 con Potere al Popolo ma ancora una volta non viene eletto.
Ci mancherai Paolo Pietrangeli, ci mancherà la tua coerenza, ci mancherà la tua musica, ci mancherà il tuo essere di sinistra, ci mancherai per i tuoi ideali, per la lotta insieme ai più deboli.
Noi che oggi saremo ancora più soli e che guardiamo con sgomento ciò che sta accadendo oggi.
Ti ricordiamo con la tua canzone più celebre CONTESSA:
“Che roba contessa, all′industria di Aldo
Han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti
Volevano avere i salari aumentati
Gridavano, pensi, di esser sfruttati
E quando è arrivata la polizia
Quei pazzi straccioni han gridato più forte
Di sangue han sporcato il cortile e le porte
Chissà quanto tempo ci vorrà per pulire
Compagni, dai campi e dalle officine
Prendete la falce, portate il martello
Scendete giù in piazza, picchiate con quello
Scendete giù in piazza, affossate il sistema
Voi gente per bene che pace cercate
La pace per far quello che voi volete
Ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
Vogliamo vedervi finir sotto terra
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato
Nessuno più al mondo dev’essere sfruttato
Sapesse, mia cara che cosa mi ha detto
Un caro parente, dell′occupazione
Che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
Di libero amore facea professione
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
Anche l’operaio vuole il figlio dottore
E pensi che ambiente che può venir fuori
Non c’è più morale, contessa
Se il vento fischiava ora fischia più forte
Le idee di rivolta non sono mai morte
Se c′è chi lo afferma non state a sentire
E′ uno che vuole soltanto tradire
Se c’è chi lo afferma sputategli addosso
La bandiera rossa ha gettato in un fosso
Voi gente per bene che pace cercate
La pace per far quello che voi volete
Ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
Vogliamo vedervi finir sotto terra
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato
Nessuno più al mondo dev′essere sfruttato
Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato
Nessuno più al mondo dev’essere sfruttato.”
Santina Sconza