Alzi la mano chi ha paura dei ragni. Come? Siete scappati solo a sentirli nominare? Aspettate…perché gli animali più temuti del mondo potrebbero essere appena diventati più “umani”. Come? Merito di una ricerca e di una inaspettata rivelazione: anche i ragni suonano musica. E se un domani potessero comunicare con l’uomo?
La Ricerca
La scoperta è figlia di uno studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology, guidato dal ricercatore Markus Buheler. Da grande appassionato di musica, il ricercatore ha l’intuizione geniale. La base della ricerca sono le ragnatele, la finestra dei ragni sul mondo esterno. Attraverso le loro vibrazioni, possono carpire informazioni, catturare le loro prede, accorgersi di quello che succede intorno a loro. Grazie ad esse, oggi, i ragni per l’uomo potrebbero essere un po’ meno misteriosi e terrificanti…ecco come.
Dalla realtà al virtuale
I ricercatori sono riusciti a registrare e cogliere le vibrazioni emesse dai ragni durante diverse attività: movimento, tessitura, riproduzione… La scansione di queste vibrazioni e della tela ottenuta grazie ad un computer è stata convertita con un modello matematico in grado di ricrearne il reticolo e le sue geometrie in tre dimensioni. Basandosi sulla struttura tridimensionale delle ragnatele, grazie ad un sofisticato programma ad ogni filo è stato associato un suono. I diversi suoni sono stati poi combinati, dando vita ad una melodia che viene descritta come simile a quella dell’arpa.
Le potenzialità dello studio
Il potenziale della ricerca è immenso. Grazie a questi primi passi, si potrebbe arrivare a comprendere meglio il linguaggio dei ragni, i loro istinti e le loro azioni.
“Si sta potenzialmente iniziando a parlare la lingua dei ragni” ha detto Buehler “La speranza è che si riesca un domani a riprodurle verso la ragnatela per comunicare con il ragno e forse indurlo a comportarsi in un certo modo e a rispondere ai segnali”.
Lo studio è ancora in fase di evoluzione, ma potrebbe rappresentare una nuova finestra nel mondo di queste affascinanti creature. Per dirla nelle parole di Buehler, “dal punto di vista, dalla “musica” dei ragni, all’uomo”. Il primo passo è stato fatto.
Beatrice Canzedda