Come se non bastassero i social. Come se non fossero sufficienti tutte le vittime di video privati, fatti girare in rete senza il consenso dei diretti interessati. Atteggiamenti che non mi vergogno a chiamare “criminali”, che hanno rovinato, se non distrutto, vite intere. Come se tanta violenza “virtuale” non bastasse, le nuove tecnologie creano altri pericoli, specie verso persone totalmente inconsapevoli.
Ma torniamo un po’ indietro nel tempo. Il primo caso che fece molto scalpore fu quello di Tiziana Cantone, il cui video erotico divenne virale, visto da milioni di persone. Prima condiviso dal suo fidanzato su WhatsApp, poi su gruppi chiusi (ma numerosissimi) di Facebook e infine ovunque. La bella 31enne non resse alla pressione, agli insulti, all’umiliazione di vedere violata la sua privacy e si tolse, infine, la vita impiccandosi.
In Italia, ma non solo, Tiziana divenne un simbolo alla lotta contro la divulgazione di video privati, l’abuso dei social Network e contro il bullismo. Quello di Tiziana, come lo definì non a torto la madre di lei, fu un vero femminicidio virtuale.
Se da allora si è cercato di combattere e ostacolare queste pratiche di divulgazione abusiva e abuso della tecnologia (Facebook in primis), ecco che la tecnologia stessa mette nelle mani di possibili manipolatori uno strumento pericolosissimo.
Un algoritmo per sostituire il volto delle protagoniste
Si tratta di un algoritmo messo a disposizione gratuitamente di machine learning di Google. Si chiama Tensorflow e chiaramente le intenzioni di Google non erano certo quelle di nuocere. Ma un utente di Reddit (un sito Internet di social news dove gli utenti detti “redditors” possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o link) che si fa chiamare Deepfakeapp (e la cui identità è segreta) ha trovato il modo di usare questo algoritmo per creare video hot fasulli. Il concetto è semplice: sovrapporre ai volti delle protagoniste quelli di persone famose e non. Il risultato però è strabiliante: i dettagli e le sfumature della pelle, la combinazione tra il volto e il corpo della vera protagonista sono quasi a prova di esperto. Pare anche che l’applicazione di questo algoritmo non sia molto difficile e pertanto a portata di molte persone. Troppe. Le stesse che, magari per gioco o per vendetta, potrebbero far diventare virali gli stessi filmati e istigare tragiche vicende come quella di Tiziana Cantone.
Il primo caso di fake video è stato messo in rete questo dicembre proprio da Deepfakeapp (anche il nome una garanzia) quando ha iniziato a pubblicare video hard con protagoniste attrici famose come Gal Godot, la bellissima Wonder Woman che chiaramente, non era mai stata su quel set.
Il nostro volto diventa quindi qualcosa di dominio pubblico. E questa applicazione potrebbe finire per diventare una pericolosissima evoluzione del revenge porn ma anche di vendette di altro tipo, con la differenza che in questo caso la persona ricattata o che si vuole umiliare, non ha mai girato quel video.
Potrebbe anche tramutarsi in una perversa arma in mano di depravati.
Forse la soluzione sarebbe sparire dal web. Riprendersi la propria faccia.
Marta Migliardi