È morto Alain Delon, l’attore francese aveva 88 anni

Alain Delon

Addio ad Alain Delon. L’icona del cinema francese si è spenta a 88 anni nella sua casa nei pressi di Parigi. Ne danno l’annuncio i figli. L’attore lascia un’eredità artistica inestimabile; l’uomo un vuoto nel cuore di milioni di ammiratori in tutto il mondo.

Una carriera straordinaria

Delon è stato una figura di spicco nel panorama cinematografico per oltre sei decenni, attraversando generazioni e lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema. Nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, un sobborgo di Parigi, Alain Fabien Maurice Marcel Delon mostrò fin da giovane un fascino magnetico e un talento innato che lo avrebbero portato a diventare uno degli attori più amati e rispettati del suo tempo.

Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1957, quando fu notato dal regista Yves Allégret e scritturato per il film “Quand la femme s’en mêle”. Da quel momento in poi, la carriera di Delon decollò rapidamente. Con il suo sguardo penetrante e la sua bellezza quasi eterea, Delon divenne presto un’icona di stile e un simbolo del cinema francese. Il suo ruolo in “Rocco e i suoi fratelli” (1960), diretto da Luchino Visconti, segnò una delle sue prime interpretazioni memorabili, consacrandolo come uno degli attori più promettenti della sua generazione.

Collaborazioni con grandi maestri del cinema

Nel corso della sua carriera, Delon lavorò con alcuni dei più grandi registi del cinema europeo e internazionale, contribuendo a creare capolavori senza tempo. Tra i suoi film più noti si ricordano “Il Gattopardo” (1963), sempre sotto la regia di Visconti, dove interpretò il ruolo del giovane principe Tancredi accanto a Burt Lancaster e Claudia Cardinale. Questo film, basato sul romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, rimane uno dei punti più alti della sua carriera.

Delon fu anche il protagonista de “La piscina” (1969) di Jacques Deray, un thriller psicologico che lo vide recitare accanto a Romy Schneider, la donna che fu anche il grande amore della sua vita. Il film ebbe un enorme successo e confermò la sua capacità di scegliere ruoli complessi e intensi.

Un attore dal fascino ineguagliabile

Alain Delon era noto per la sua capacità di incarnare personaggi ambigui e tormentati, spesso rappresentando figure affascinanti ma pericolose. Questo tratto distintivo è evidente in pellicole come “Frank Costello faccia d’angelo” (1967) di Jean-Pierre Melville, dove interpretò un sicario dal cuore di ghiaccio, e “Il clan dei siciliani” (1969), un film poliziesco che lo vide al fianco di Jean Gabin e Lino Ventura.



Non era solo un attore Alain Delon, ma anche un produttore di successo. Negli anni ’70, fondò la sua casa di produzione, contribuendo a realizzare numerosi film di qualità. Il suo intuito per il cinema e la sua determinazione lo portarono a diventare una figura influente non solo davanti alla macchina da presa, ma anche dietro le quinte.

Una vita privata turbolenta

La vita privata di Alain Delon fu spesso al centro dell’attenzione dei media, complice la sua relazione con Romy Schneider, con cui visse una tormentata storia d’amore negli anni ’60. Sebbene la loro relazione si fosse conclusa, i due rimasero legati da un profondo affetto fino alla tragica scomparsa dell’attrice nel 1982. Delon ebbe anche quattro figli, tra cui Anthony Delon, che seguì le orme del padre nel mondo del cinema.

Negli ultimi anni, Delon si era ritirato dalle scene, apparendo raramente in pubblico. Nel 2019, durante il Festival di Cannes, fu insignito della Palma d’oro alla carriera, un riconoscimento che commosse l’attore, visibilmente emozionato, e che rappresentò un omaggio alla sua straordinaria carriera.

Un’eredità indelebile

Con la scomparsa di Alain Delon, il cinema perde uno dei suoi più grandi interpreti, un artista capace di esplorare le profondità dell’animo umano attraverso i suoi personaggi e di incantare il pubblico con la sua presenza magnetica. Delon lascia un patrimonio di oltre 80 film, molti dei quali considerati capolavori del cinema mondiale.

Alain Delon continuerà a vivere attraverso le sue pellicole, che resteranno come testimonianza del suo immenso talento e del suo contributo inestimabile alla settima arte. Le sue interpretazioni rimarranno per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di ammirarlo sul grande schermo, un ricordo eterno di un’epoca dorata del cinema europeo.

Vincenzo Ciervo

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