La disinformazione durante le epidemie di malattie infettive come il coronavirus potrebbe rendere ancora più gravi le conseguenze di questi focolai. Gli organi informativi sono chiamati a rispettare una grande responsabilità.
Spero davvero che saremo tutti all’altezza di questa che è una sfida anche mediatica, perché è l’ora della grande responsabilità di tutto l’ecosistema mediatico.
Correttezza, precisione, verifica, fonti certe e attendibili, equilibrio. Attenzione al linguaggio. No al sensazionalismo, niente titoli ad effetto, niente strumentalizzazioni e clickbait. Nessuna approssimazione, superficialità, faciloneria.
Oggi più che mai.
Oggi più che mai ogni giornalista, ogni testata, pubblica, privata, TV, carta, radio, digitale, ha una grande responsabilità, deve sentire il peso della propria missione, della propria funzione. Il giornalismo è servizio pubblico, si devono servire i lettori, i cittadini, la società nella maniera più rispettosa e professionale.
Anche tutti noi che viviamo dentro questi luoghi digitali facciamo parte di questo ecosistema. Attenzione massima a cosa condividiamo, non dobbiamo avere fretta di condividere, pensiamo bene e riflettiamo prima di condividere qualcosa di cui non siamo certi. Meglio un post e un tweet in meno. Il senso di responsabilità che giustamente pretendiamo verso i media dovremmo sentirlo anche noi verso la nostra rete di contatti, grande o piccola che sia.
Sangue freddo e lucidità.
Arianna Ciccone