Chi meno ne sa è il più convinto di sapere
È capitato a tutti di avere a che fare con qualcuno assolutamente impreparato su un argomento eppure così sicuro di sé nell’argomentare le proprie castronerie. Le stupidaggini farneticate, poi, risultano ancora più irritanti quando i toni del profano si fanno addirittura saccenti. In rete il fenomeno è tristemente ancora più dilagante. Il flusso di commenti e pareri non richiesti sui social network, infatti, non conosce freni né controlli. Ciò incoraggia la cavalcata libera e selvaggia online di stupidaggini di ogni sorta. Ma c’è un motivo per cui gli ignoranti non possono fare a meno di dire e difendere a spada tratta la propria opinione. E questo fenomeno dal potere disarmante ha un nome preciso, e si chiama Effetto Dunning Kruger.
Che cos’è l’effetto Dunning Kruger?
L’effetto Dunning-Kruger è il bias cognitivo, a causa del quale persone poco esperte e competenti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità e ad autovalutarsi -a torto- come grandi esperti in materia. Spesso, inoltre, le persone incompetenti si dimostrano anche estremamente supponenti. Questo avviene proprio in virtù della presunta preparazione, ma soprattutto della scarsa intelligenza, relazionale e non, che non permette di autopercepirsi in maniera imparziale. Alla base di questo bias risiede la comprensibile incapacità umana di ammettere a se stessi la propria inettitudine. In breve: incapaci di monitorare i nostri processi cognitivi, formuliamo pregiudizi su noi stessi, sovrastimando le nostre capacità. Questo pregiudizio cognitivo prende nome dai due studiosi statunitensi che per primi etichettarono il fenomeno nel 1999.
L’inchiostro simpatico e il tonto rapinatore
L’episodio che indusse i due studiosi a indagare dove risiedesse la sensazione, assolutamente infondata, di essere dei furboni fu un tragicomico fatto di cronaca. Nel 1995, il quarantaquattrenne McArthur Wheeler rapinò due banche della città di Pittsburgh. A volto scoperto e senza timore di essere riconosciuto. L’uomo, che da alcuni amici aveva visto come una scritta fatta con il succo di limone fosse visibile solo se avvicinata a una fonte di calore, si illuminò. Pensò di poter diventare invisibile egli stesso semplicemente cospargendosi il volto col succo dell’agrume. Prima di rapinare le due banche, Wheeler verificò cautamente di essere effettivamente diventato invisibile. Si fece così un autoscatto con una Polaroid, nel quale il suo volto non apparve. Ovviamente il poveretto, pessimo anche in campo fotografico, aveva solamente sbagliato mira. Individuato in poche ore dalle forze dell’ordine, McArthur Wheeler rimase assai stupito. Non aveva nemmeno ipotizzato che il trucchetto non avrebbe potuto funzionare.
Le persone preparate, invece, hanno dubbi
I due studiosi analizzarono questa distorsione cognitiva e l’illusione interna che la genera in persone dalle modeste capacità. Secondo gli psicologi David Dunning e Justin Kruger, l’errore di valutazione dell’incompetente deriva da un giudizio sbagliato sul proprio conto. Al contrario, l’errata valutazione di chi invece è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri. Un effetto inversamente proporzionale, quindi.
Effetto Dunning Kruger, ma anche Darwin, Russell e Socrate
La convinzione di essere preparati mentre non lo si è più o meno sempre esistita da quando esiste l’uomo. E, benché il fenomeno porti il nome dei due scienziati americani, altre menti brillanti avevano in precedenza definito questo effetto. Il naturista inglese Charles Darwin, padre dell’evoluzionismo, notò come fosse più l’ignoranza, piuttosto che la conoscenza, a generare fiducia nelle persone. Il filosofo e matematico antiteista Bertrand Russel con rammarico sottolineava come, mentre gli stupidi sono pieni di certezze, a dubitare siano proprio le persone dotate di immaginazione e comprensione. Decisamente un antesignano della distorsione cognitiva fu Socrate, che sapeva di non sapere.
I facili, difficili esperimenti di Dunning e Kruger
Gli esperimenti condotti dai due accademici, a cui negli anni si affiancarono altri studiosi, contemplarono vari settori. Per valutare la relazione tra la conoscenza percepita e l’esperienza effettiva, Dunning e Kruger analizzarono ampli campionari di popolazione, attingendo anche proprio dai loro studenti. I due psicologi indagarono autovalutazione ed effettiva preparazione su grammatica, ragionamento logico e umorismo. Ma la ricerca si spinse anche al gioco degli scacchi, nella pratica del tennis e nelle competenze in ambito finanziario. Dunning e Kruger affinarono così la teoria, scoprendo altri dettagli utili per descrivere meglio il fenomeno.
Come scalfire l’effetto Dunning Kruger?
Un’interessante scoperta fu che, se sottoposti precedentemente a un test più difficile e poi a uno più semplice, le persone impreparate sgonfiavano leggermente la propria valutazione. Continuavano quindi ancora a sovrastimare la propria impreparazione, ma lo facevano un po’ meno. Inoltre, gli psicologi sociali scoprirono che qualcosa cambiava se le persone incompetenti erano prima sottoposte a una formazione sul tema in cui erano impreparati, eppure si sentivano preparatissimi. Nel test fatto dopo la formazione essi, più consapevoli della vastità dell’argomento grazie al corso, facevano una valutazione più coerente di se stessi. Ma comunque sempre sovrastimandosi. Al contrario, le persone più preparate continuano ad attribuire al prossimo una preparazione simile alla propria, soprattutto se sottoposti a test per loro semplici, e quindi presumibilmente facilmente superabili anche per gli altri. In pratica, se una sfida appare semplice per noi, tendiamo a pensare che possa esserlo anche per altre persone, senza contemplare una loro eventuale inferiore preparazione o competenza.
Un riconoscimento ironico per una scoperta dolceamara
Nel 2000 Dunning e Kruger vennero insigniti del premio satirico IgNobel per la psicologia. Ottenne il premio il loro saggio Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One’s Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments. In italiano: Incapace e inconsapevole di esserlo: come la difficoltà nel riconoscere la propria incompetenza porti ad autovalutazioni esagerate. L’ironico premio viene assegnato ogni anno a dieci ricercatori che hanno condotto ricerche strane, divertenti, e perfino assurde. Quel tipo di lavori improbabili che all’inizio fanno ridere ma che poi danno da pensare.
La prossima volta che avremo la sensazione di avere a che fare con una vittima dell’Effetto Dunning Kruger potremo permetterci di sorvolare con comprensione sull’umana debolezza di consolarsi con certezze immeritate. Oppure, potremmo chiederci se non siamo proprio noi gli incompetenti, accecati dal bias e tronfi di un’autostima del tutto infondata. Non si sa mai, vale sempre la pena chiederselo.
Irene Tartaglia