Duma di Stato Russa: amare è (di nuovo) un pericolo

Duma di Stato Russa

Russia. Terra fredda, austera, colorata di bianco, blu e del rosso degli ucraini. Ma il conflitto ancora in atto non è l’unico atto di repressione russa nei confronti della vita. Vi è ben altro, come la nuova riforma anti LGBT da parte della Duma di Stato Russa.

Era l’11 giugno 2013 quando la Duma di Stato Russa approvava alla quasi unanimità (solo un deputato si è astenuto) una legge “anti propaganda LGBT“, che impedisce la diffusione di materiale LGBT in modo tale da evitare che esso possa arrivare nelle mani di minori, che a detta della Duma di Stato Russa, potrebbero esser plagiati da questi contenuti diametralmente opposti ai “valori tradizionali della famiglia”.

A livello penale, i trasgressori di tale legge possono ricevere multe fino a 5.000 rubli, i funzionari pubblici possono ricevere multe fino a 50.000 rubli, organizzazioni o imprese possono essere multate fino a 1 milione di rubli ed essere costrette a cessare le operazioni fino a 90 giorni, mentre gli stranieri possono essere arrestati e detenuti fino a 15 giorni per poi essere espulsi o multati fino a 5.000 rubli e deportati.

Basta saper ciò per vergognarsi di un mondo il cui il diritto di amare è ancora visto come un pericolo da parte di molti paesi.

Ma qualche giorno fa, la Duma di Stato Russa ha inasprito tale legge, come se già non fosse un atto di repressione terrificante, estendendo i propri confini verso altri divieti e pene molto più alte di quelle citate.

la riforma ora riguarda anche la propaganda della pedofilia, unico atto corretto di questa legge terrificante, e l’incoraggiamento al cambiamenti di sesso tra gli adolescenti.

Il disegno di legge a livello penale, ora propone di stabilire una sanzione fino a 5 milioni di rubli per la promozione delle persone LGBT e fino a 10 milioni di rubli per la promozione della pedofilia. Gli stranieri possono essere multati fino a 400 mila rubli, 8 volte in più rispetto a prima e arrestati fino a 15 giorni o deportati.




Russia e diritti, due poli opposti nei dati omofobi

Circa l’83% dell’intera Russia, si definisce omofobo, più di 120milioni di persone sull’intera popolazione russa composta invece da circa 145milioni di abitanti.

In più, la polizia russa, coloro che dovrebbero difendere il prossimo, quasi mai adempisce al suo dovere nei confronti di queste aggressioni.

Secondo l’associazione Human Right Watch (HRW), su un campione di 78 persone appartenenti alla LGBT aggredite, 22 non hanno segnalato attacchi contro di loro alla polizia perché temevano molestie da parte degli stessi.

Inoltre molte vittime pensano che procedere per vie legali sia inutile, in quanto ragazze e ragazzi desiderosi solo di amare chi vogliono, quasi mai vengono tutelati da un’indagine.

E con l’inasprirsi di tale legge da parte della Duma di Stato Russa, la polizia tenderà sempre meno a prendere in considerazione casi come questo, vedendo invece come un nemico solo chi ha semplicemente voluto spargere amore, e non chi ha voluto diffondere odio ed ignoranza.

Nel paese vi sono anche almeno una ventina di gruppi informali appartenenti a ideologie di estrema destra, oltre ai partiti “ufficiali”, e come abbiamo visto, la Duma di Stato Russa.

Ma le vittime di leggi come quella della Duma di Stato Russa, e in generale dell’omofobia di questo freddo paese, sono moltissime, e le strazianti testimonianze lo sono altrettanto.

Conclusioni

In un clima così aspro come la guerra tra Russia ed Ucraina, un’ulteriore provvedimento come quello della Duma di Stato Russa contro la propaganda LGBT, è un’ennesima pietra tombale nei confronti dell’amore, dei diritti, della vita stessa.

Mentre un bambino irrequieto alla conquista di un nuovo giocattolo, sparge il sangue di migliaia di soldati e civili viene per le strade, lo stato e l’ignoranza miete altrettante vittime portatrici di amore, calpestandole metaforicamente e letteralmente, come se fossero semplici pupazzi privi di sentimenti, automi da poter gettare, rifiuti, scarto.

Chissà se arriverà mai il giorno in cui, ne guerra, e ne omofobia, potranno esistere non solo nel territorio russo, ma in generale nel mondo.

Una terra in cui amare è un diritto di tutti, e non una condanna a morte. In cui ogni territorio ha lo stesso diritto di esistere senza essere conquistato.

Un mondo dove pace e armonia, dall’Oriente all’Occidente, dalla Duma di Stato Russa a qualsiasi altro organo legislativo, regnano sovrani seppellendo l’odio, e non l’amore.

Maurizio Incardona

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