gymSembra di essere pronti a vivere nuovamente l’ennesima ondata Covid e per quanto riguarda l’economia la speranza è riposta nel piano nazionale di ripresa e resilienza, ma la spigolosa questione della corsa al Quirinale resta al centro della discussione.
Due nuovi nomi in quanto è ormai chiaro che questa è la “volta buona” del centrodestra che sembra avere le carte giuste per “imporre” un presidente a lui gradito. Ne sono consapevoli la Meloni e Salvini, tanto quanto Renzi ed ormai anche Letta. La questione presidenziale passa così dall’essere una prova di forza ad una complicata e tecnica partita di scacchi per il centrosinistra. Il punto in comune, tra le diverse forze politiche che compongono il nostro parlamento, è la forte convinzione che serve un nome che sia in grado di richiamare – almeno simbolicamente – l’unità nazionale.
L’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha il consenso dei tanti ma il suo passaggio al colle lascerebbe strascichi e azionerebbe conseguenze non di poco conto. Una tra tutti l’entrata in vigore della nuova formula di composizione del governo che trancerebbe di un terzo i parlamentari, oltre, ovviamente, al doversi preparare per imminenti elezioni che potrebbero mutare l’equilibrio creatosi alle camere. Ecco perché servono nuovi nomi.
Spuntano nuovi nomi…
Anche se il blocco del centrodestra ha lanciato uno dei suoi cavalli migliori (Berlusconi) nella corsa al colle, nulla fa pensare ad una scelta del genere, in quanto è palese che il blocco dei dem, cinquestelle e Leu non sposeranno mai questa candidatura. Sembra più una provocazione che una proposta reale. Il Centrosinistra ci prova allora con due nuovi nomi, tutti al maschile, di grande caratura. Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini.
Pier Ferdinando Casini
Politico di vecchia guardia che ha militato da sempre in partiti di ispirazione cristiana, dalla Democrazia Cristiana all’Unione di Centro, e già presidente della Camera dei deputati dal 2001 al 2006. Ha difeso il ripristino del voto di preferenza e favorito, anche a livello nazionale, la doppia preferenza di genere; aperto sostenitore dello ius soli; rigido oppositore del matrimonio omosessuale e dell’adozione da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso; eurodeputato, europeista e sostenitore di una linea sovrana dell’Europa rispetto alle singole nazioni.
Giuliano Amato
Politico di vecchia data, socialista. Attualmente vicepresidente e giudice della corte costituzionale e diversi incarica da ministro, oltre ad essere stato presidente del consiglio dal 1992 al 1993 ed una seconda volta dal 2000 al 2001. Nel 1992 ha operato con un decreto legge un prelievo forzoso del sei per mille su tutti i depositi bancari per salvare la lira; al centro di diverse critiche per la “pensione d’oro” che ha ricevuto e che ha sospeso; ostile al mondo lgbt+.