Droni ucraini su Mosca: abbattuti 11 veicoli nemici verso la capitale

droni ucraini su Mosca e altre regioni russe

Nella notte tra il 20 e il 21 agosto, la Russia ha vissuto uno dei più vasti tentativi di attacco con droni ucraini su Mosca dall’inizio del conflitto ucraino. Il ministero della Difesa russo ha confermato che le difese aeree hanno abbattuto 11 droni diretti verso la capitale russa, definendo l’operazione come una delle più significative fino ad oggi. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha sottolineato l’eccezionalità dell’attacco dei droni ucraini su Mosca, pur ribadendo che non sono stati riportati danni materiali o vittime. L’avanzata ucraina non si è però fermata, attaccando anche le regioni di Bryansk, Belgorod, Kaluga e il Kursk.

Attacchi di droni ucraini su Mosca e nelle altre regioni di confine

Oltre agli attacchi di droni ucraini su Mosca, altre regioni della Russia sono state bersaglio di raid simili. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che decine di droni ucraini sono stati abbattuti in varie aree del Paese: almeno 23 nella regione di Bryansk, sei in quella di Belgorod, tre in quella di Kaluga e due nella regione di Kursk. La regione di Belgorod, che confina con l’Ucraina, è stata particolarmente colpita nelle ultime settimane, mentre la regione di Kursk è teatro di un’estesa incursione ucraina da due settimane. Come è stato dichiarato dal Ministero degli Esteri alla stampa locale e internazionale, i sistemi di difesa area russi hanno abbattuto almeno 45 totali veicoli nelle province del paese.

In risposta agli attacchi dei droni ucraini su Mosca e dintorni, gli aeroporti russi di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky, situati nei pressi della capitale, hanno sospeso temporaneamente gli arrivi e le partenze. Le operazioni sono state interrotte per circa quattro ore durante la notte, ma sono riprese regolarmente dalle 3:30 del mattino. Sebbene l’Ucraina non abbia ancora commentato ufficialmente questi attacchi, l’intensità e la portata dell’azione suggeriscono un’escalation significativa nelle operazioni belliche.

L’offensiva ucraina nel Sud-Ovest della Russia

Nel contesto di questi attacchi, le forze armate ucraine hanno anche colpito un sistema missilistico antiaereo S-300 nella regione di Rostov, vicino all’insediamento di Novoshakhtinsk. Lo Stato maggiore ucraino ha confermato l’attacco, mentre si sta ancora valutando l’entità dei danni. Questi sistemi S-300, solitamente utilizzati per difendere la Russia dagli attacchi aerei, vengono talvolta riconvertiti per colpire obiettivi in Ucraina, rendendo il loro abbattimento un obiettivo strategico per Kiev.

Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha rilasciato dichiarazioni dure dopo l’offensiva ucraina nella regione di Kursk, affermando che non ci saranno negoziati con Kiev finché il nemico non sarà completamente sconfitto. Medvedev ha anche criticato le precedenti iniziative diplomatiche internazionali, definendole “trappole negoziali” e “negoziati di pace precoci e inutili” che avrebbero potuto indebolire la posizione della Russia. Secondo Medvedev, l’idea di un accordo di pace è ormai naufragata, e il conflitto proseguirà con un’escalation inevitabile di scontri e perdite.



Mentre gli attacchi ucraini continuano, la Russia prosegue nella sua offensiva nell’Ucraina orientale e vuole rispondere al recente lancio di droni ucraini su Mosca, con l’obiettivo dichiarato di cacciare le forze ucraine dalla regione di Kursk entro il 1° ottobre. Le truppe russe stanno avanzando verso le cittadine di Pokrovsk e Toretsk, senza però indebolire le linee nel Donbass, con rinforzi provenienti da Kaliningrad e Crimea.

Il ruolo dell’India e la visita di Narendra Modi

Mentre l’attacco di droni ucraini su Mosca non promette niente se non uno scenario di continua tensione, il premier indiano Narendra Modi ha avviato la sua prima missione in Ucraina, esprimendo la speranza per un rapido ritorno della pace e della stabilità nella regione.

Durante la visita di questi giorni, prima in Polonia e poi in Ucraina, Modi ha cercato di allentare le tensioni dopo le critiche ricevute per il suo incontro con il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando l’importanza di un dialogo pacifico per risolvere il conflitto. L’India, che mantiene storicamente legami stretti con la Russia, si trova ora a cercare un difficile equilibrio tra le alleanze con le nazioni occidentali e il suo tradizionale partner russo.

Modi ha dichiarato che l’incontro con il presidente Zelensky verterà sulle “prospettive sulla risoluzione pacifica dell’attuale conflitto” e “sull’approfondimento dell’amicizia tra India e Ucraina”.

Lucrezia Agliani

Exit mobile version