Secondo un report UN, lo scorso anno un drone killer avrebbe dato la caccia e attaccato delle persone senza che gli fosse stato dato un ordine specifico in tal senso.
Un’arma senza precedenti
Il drone killer, quadricottero Kargu-2 dell’industria turca STM, è stato impiegato dal marzo 2020 durante il conflitto tra governo Libico e forze di Haftar. Il Kargu-2 è provvisto di cariche esplosive e può essere indirizzato verso un obiettivo in un attacco kamikaze, esplodendo all’impatto.
Il drone è capace di utilizzare una classificazione degli oggetti basata sul machine learning per selezionare ed ingaggiare gli obiettivi. La casa produttrice, infatti, mostra le capacità del drone in un video nel quale scende in picchiata individuando l’obiettivo nel mezzo di un gruppo di manichini.
Il report delle Nazioni Unite
Il report del Gruppo di esperti sulla Libia del consiglio di sicurezza ONU, pubblicato a Marzo 2021, riferisce a riguardo notizie allarmanti. Viene riportato come le truppe di Haftar fossero “hunted down” da droni Kargu-2 che operavano in una modalità autonoma senza controllo umano.
“The lethal autonomous weapons systems era programmato per attaccare gli obiettivi senza che ci fosse data connectivity tra l’operatore ed il drone”
Al momento non c’è nessun dato sul numero delle vittime ma il report lascerebbe intendere scenari infausti.
Il parere degli esperti sul drone killer
Zak Kallenborn, al National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism nel Maryland, ha affermato che questa potrebbe essere la prima volta in cui un drone ha autonomamente attaccato degli umani. In particolare, le preoccupazioni del famoso analista hanno riguardato quanto correttamente le IA belliche interpretano i dati visivi.
Kallenborn chiede “… quanto spesso sbagliano ad identificare gli obiettivi?”
Jack Watling, ricercatore presso il think thank RUSI, ha riferito al New Scientist che i droni si trovano in un’area grigia della regolazione delle armi con intelligenza artificiale. Infatti solo coloro che controllano i droni possono sapere se questi sono o meno guidati da umani. Tale aspetto non rende la regolamentazione impossibile ma certamente difficile.
I rischi per il futuro
Molte persone, compreso Steven Hawking e Elon Musk, hanno in passato affermato di volere un divieto internazionale per questo genere di armi. Questa opinione è condivisa anche da António Guterres , segretario generale delle Nazioni Unite. In un messaggio al Gruppo di esperti governativi del 2019 affermò:
“Machines with the power and discretion to take lives without human involvement are politically unacceptable, morally repugnant and should be prohibited by international law”.
Human rights watch, in ultimo, ha posto diversi dubbi riguardo la compatibilità di tali droni con gli standard internazionali quali: rules of distinction, poportionality e military necessity. In proposito, l’organizzazione sta supportando la Campagin to Stop Killer Robots, una coalzione di ONG fondata nel 2012 per vietare del tutto l’impiego di armi autonome.
Francesco Maria Trinchese