Nel 2001 scrissi un articoletto che segnalava il fatto che già allora Linux, a differenza di Windows XP, aveva iniziato a supportare file singoli con dimensioni fino a 144 petabyte (un petabyte equivale a mille terabyte o un milione di gigabyte; in pratica, mille dei dischi rigidi standard di oggi). All’epoca la notizia aveva suscitato qualche ecchissenefrega, visto che l’idea di file così colossali pareva remota.
Ma gli anni passano, la tecnologia galoppa, e così già nel 2013 segnalavo vari casi pratici di aziende e centri di ricerca che generavano petabyte di dati (suddivisi però in file multipli e non in un singolo file). Oggi le aziende di questo genere sono aumentate e hanno un problema: trasferire queste quantità inimmaginabili di dati.
Gizmodo e Wired spiegano che Amazon ha introdotto da poco un servizio per il trasferimento di grandi quantità di dati tramite camion, perché è più veloce che farlo via Internet.
Può sembrare assurdo, ma considerate che un singolo autoarticolato di Amazon Web Services, chiamato Snowmobile, contiene fino a 100 petabyte, ossia abbastanza da contenere cinque copie integrali dell’Internet Archive, ossia non solo di tutta l’Internet attuale, ma anche di tutte le sue versioni passate e archiviate. E ci sono aziende come DigitalGlobe, che collezionano e vendono immagini satellitari di tutto il pianeta per consentire rilievi, tracciamenti e statistiche, che hanno petabyte di dati da salvare e spostare: DigitalGlobe, per esempio aggiunge ai propri archivi 100 terabyte di dati al giorno.
“Caricare” di dati un camion da 100 petabyte richiede una decina di giorni, e ci vuole altrettanto tempo per scaricarli, mentre il viaggio fisico dei dati da una costa degli Stati Uniti a quella opposta richiede circa 45 ore. Cento petabyte, insomma, vengono trasferiti tramite camion in circa 22 giorni. La stessa quantità di dati, trasferita tramite servizi Internet ad alta velocità come Google Fiber (1 gigabit al secondo), richiederebbe quasi trent’anni. Le connessioni sperimentali più veloci oggi disponibili (circa 1 terabit/secondo) permetterebbero di trasferire 100 petabyte in una decina di giorni, ma sono appunto sperimentali e non funzionano su lunghe distanze. Per cui il camion batte Internet.