VENEZUELA: L’OMBRA DELL’IMPERIALISMO USA
Qualche tempo fa – intervistato in merito alla corruzione in politica – PierCamillo Davigo attuale presidente dell’ANM, e in passato membro del pool di Mani Pulite disse:
“I politici continuano a rubare, ma non si vergognano più.”
Se trasferiamo questo concetto di circa sei ore, nel fuso orario della geopolitica internazionale, abbiamo la sintesi perfetta del recente discorso tenuto dal Segretario di Stato Rex Tillerson.
L’atteggiamento arrogante e imperialista della coppia Trump – Tillerson (degna del duetto Nixon – Kissinger) ha evidenziato, senza la minima vergogna, le intenzioni “yankee” di ingerenza sulla sovranità del Venezuela.
“Nella storia del Venezuela e dei Paesi dell’America del sud, molte volte i militari sono agenti di cambiamento quando le cose vanno molto male e i leader non riescono più a servire il loro popoli. Sono proprio i militari che in quel caso gestiscono una transizione pacifica.”
Rex Tillerson – Austin, Texas, 1/2/2018
Con questa frase Tillerson ha rivendicato tutti i colpi di stato degli ultimi 150 anni in Sudamerica e le conseguenti innumerevoli morti. Lontano da ogni minimo imbarazzo ha legittimato eventuali, futuri colpi di stato in Venezuela. Proprio mentre Maduro, tra enormi difficoltà e anche con diversi errori, sta cercando di ricostruire le diverse anime del paese sconvolte dalla crisi economica.
Quando Tillerson parla di agenti di cambiamento, si riferisce forse agli agenti della CIA che hanno cercato di difendere gli interessi della mafia alla Baia dei Porci?
Il modello del militare da “transizione pacifica” stile Tillerson è un sant’uomo alla Cortes? Uno di quelli che ha cercato di bruciare vivo Carlos Ramirez?
LA DOTTRINA MONROE
La dottrina Monroe si rifà al discorso pronunciato da James Monroe – 5° presidente USA – nel 1823. Nel quale fu espressa l’idea della supremazia statunitense su tutti i popoli americani.
In teoria l’intenzione era sottolineare la fine del colonialismo europeo sul continente, nei fatti autorizzò gli USA a considerare tutte le Americhe come il loro personale cortile di casa. Al colonialismo europeo si sostituì l’imperialismo nordamericano. Il “campicello di Monroe” come lo definì Gadda.
In passato “L’America agli Americani”, si trasformò in neocolonialismo diretto (economico – vedi United Fruit – EXXON – NAFTA) e indiretto (governi asserviti – vedi Batista, Pinochet, Armas). Oggi la sua rinnovata e fiammante versione è una deriva di “America first”. Inteso come “USA first”
CRISI VENEZUELANA
A 5 anni dalla morte di Hugo Chavez cosa rimane del chavismo?
I 14 anni del governo Bolivariano hanno ottenuto grandi risultati in campo sociale. E’ stato sconfitto l’analfabetismo e più che dimezzato il tasso di mortalità infantile. In questo è stato fondamentale anche il supporto della sanità Cubana. Con l’isola vi è infatti un vantaggioso scambio tra risorse energetiche e know-how sanitario.
La popolazione sotto la linea di povertà è passata dal 67% del 1997 al 19.7% del 2015. Il PIL è raddoppiato e la disoccupazione è scesa costantemente fino al 2013, passando dall’ 18 all’ 8%. Per risalire velocemente negli ultimi 4 anni in coincidenza con la riduzione del prezzo del petrolio.
(Fonte dei dati: Index Mundi)
Ed è proprio questo il busillis, come direbbe il maestro Camilleri.
Infatti il bolivarista Chavez, per supportare gli investimenti sociali, decise di nazionalizzare il petrolio del Venezuela. Detentore dei più grandi giacimenti di oro nero a livello mondiale.
Qual era all’epoca una delle maggiori società che gestiva il petrolio venezuelano? La Exxon Mobil. Chi era il CEO Exxon? Rex Tillerson.
I PRINCIPALI ERRORI DI CHAVEZ E MADURO
- Il primo è stato non aver reso il paese indipendente – almeno in parte – dall’oro nero.La caduta dei prezzi dello stesso ha rovinosamente distrutto la fonte del progetto. Eppure la storia economica dei paesi sudamericani qualcosa doveva insegnare.
- Il secondo è stato non aver mantenuto la promessa di eliminare l’alto tasso di corruzione. Un problema molto presente nei rapporti tra le alte sfere militari e le organizzazioni criminali del Venezuela.
L’amministrazione Trump sa bene che non esiste uomo più affidabile di quello corruttibile. E non è quindi un caso l’accorato appello di Tillerson al golpe contro il governo ripetutamente e democraticamente eletto.
Se questo – unito al boicottaggio e alle pressioni internazionali contro il Venezuela – non dovesse bastare, Tillerson è pronto a rispolverare il vecchio vizietto dello Zio Sam: “El Bloqueo”.
L’embargo, vera morte nera di un capitalismo distorto.
Daniele Fiorenza