Dorayaki, le origini di questa merenda golosa

Dorayaki!

A chi non piacciono i dorayaki?

Questi pancake  giapponesi, sono entrati per la prima volta nelle case italiane tramite la televisione.

Sono infatti il dolce preferito di Doraemon, il gatto spaziale che con i suoi gadget riesce sempre a cacciare nei guai il povero e sfortunato Nobita.

Ma da dove hanno avuto origine per la prima volta questi dolci?

In origine i dorayaki erano formati da un solo strato.

dorayaki

Il dolce a due strati che conosciamo oggi è stato inventato nel 1914 da Ueno Usagiya.

Tutt’ora se si desidera assaggiare i migliori dorayaki di tutto il Giappone è necessario recarsi da Usagiya nel quartiere di Ueno a Tokyo.

L’impasto di queste frittelle rotonde è molto simile al pan di spagna, ma prende il nome di kasutera.

La crema che tradizionalmente viene inserita tra i due strati si chiama anko.

Si tratta di una marmellata dolce ricavata dagli azuki, una varietà di fagioli rossi molto usata in Giappone.

Il nome del gattone robot dei cartoni animati non ha nulla a che vedere con il nome di questo dolce.

Infatti, Doraemon deriva da Doraneko, che in italiano potremmo tradurre come “gatto vagabondo”

Si pensa che il loro nome derivi dalla forma, che richiama quella del gong.

Questo strumento in giapponese di dice appunto dora.

La seconda parte della parola, yaki, significa cucinare.

Di solito i cibi che contengono yaki al loro interno vengono cucinati su una piastra.

Una leggenda giapponese racconta di un samurai chiamato Benkei che si nascondeva presso la casa di un umile contadino.

Quando se ne andò, dimenticò il suo gong, il quale venne usato per cucinare il primo dorayaki.

Prepararli è molto semplice.

Il procedimento cambia di poco rispetto a quello richiesto per la preparazione dei pancake americani.

Nel tempo sono nate numerose varianti sia per quanto riguarda l’impasto, sia per la farcitura.

L’anko, o marmellata di azuki può essere sostituita con cioccolato, crema di castagne o un’altra marmellata a piacere.

Sono un’ottima alternativa alle merendine confezionate.

Insomma, una merenda semplice e golosa, adatta a tutti.

Jessica Tomatis

 

 

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