Il coronavirus ha riportato al centro dell’opinione pubblica l’attenzione sui media. In un periodo in cui le notizie sono diventate molto più centrali del solito, anche gli addetti ai lavori della stampa sono più attenzionati. Ed questa notizia è un caso: Carlo Verdelli torna al Corriere della Sera.
Giornalista e autore di due libri, Carlo Verdelli è tornato a lavorare per RCS dopo essere stato il direttore di Repubblica, prima testata concorrente del quotidiano di via Solferino. Dal 1 giugno il giornalista lavorerà al Corriere come editorialista, ma appunto si tratta di un ritorno: in passato Verdelli aveva già lavorato per questo giornale come vicedirettore – quando il direttore era Paolo Mieli.
Entusiasta il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana che ha salutato così il ritorno in via Solferino di Verdelli: “Un giornalista di grandissimo valore, e un amico, che siamo felici di poter nuovamente avere tra le nostre firme certi che, come già avvenuto in passato, saprà arricchire con importanti editoriali e contributi originali le nostre pagine”.
Verdelli torna al Corriere della Sera: epilogo di una polemica
Come detto, i giornali sanno fare notizia talvolta con loro stessi. Verdelli aveva infatti suscitato una certa attenzione a causa del suo licenziamento il 23 aprile scorso. L’ex direttore riceveva da mesi minacce personali e familiari, e dal 17 marzo viveva sotto scorta. Una lettera arrivata a casa sua decretava il 23 aprile il giorno della sua morte. Ed ecco le polemiche.
Exor, il gruppo della famiglia Agnelli che ha rilevato la maggioranza del Gruppo GEDI dalla famiglia De Benedetti, ha scelto di licenziare Verdelli dal suo ruolo a Repubblica proprio il 23 aprile. Una decisione forse lecita nella sua composizione ma di difficile comprensione nella sua attuazione. Infatti, come testimoniato dallo stesso Verdelli a Che Tempo che Fa, questa modalità è risultata di difficile comprensione a tutti, in primis a lui. John Elkan – amministratore delegato della Exor – ha deciso di rimpastare la leadership delle testate di proprietà, affidando la direzione di Repubblica Maurizio Molinari – ex direttore della Stampa – e mettendo al suo posto Massimo Giannini – ex direttore di Radio Capital -, che a sua volta dovrebbe essere rimpiazzato ai microfoni da Linus.
L’atteggiamento assunto dalla Exor nei confronti dell’ex direttore ha provocato un certo risentimento da parte dei dipendenti di Repubblica, con i giornalisti che hanno contestato apertamente la decisione di licenziare Verdelli. In segno di protesta, il 24 aprile 2020 Repubblica non è uscito in edicola. Una storica firma di Repubblica come Gad Lerner ha da poco annunciato l’interruzione del suo rapporto con il quotidiano. Adesso scrive per il Fatto Quotidiano.
Verdelli e il lungo pellegrinaggio nell’editoria italiana
Carlo Verdelli è quello che si dice “un professionista di lungo corso”. Ha iniziato lavorando per la sezione milanese della Repubblica e poi ha scritto per diversi magazine di Mondadori. Al Corriere, nel 1995, era entrato come direttore del settimanale Sette, e successivamente, è stato promosso alla vicedirezione del quotidiano.
Negli anni, poi, Verdelli è stato direttore di Vanity Fair de La Gazzetta dello Sport, quest’ultima una carica che ha ricoperto dal 2004 al 2010. Ha lavorato fino al 2012 per la Condé Nast e nel 2013 è entrato a Repubblica e, nel 2015, è stato Direttore per l’Offerta Informativa in Rai. Dal 6 febbraio 2019 era stato nominato direttore di Repubblica.
Riccardo Belardinelli