Le donne saudite cantano e ballano contro la tutela maschile che viene loro imposta.
In Arabia Saudita una donna vive nei limiti che il suo “guardiano” le permette. L’intera esistenza di una donna gira attorno all’uomo cui viene affidata e che si occupa della sua “tutela”. Alcuna azione può essere compita senza l’approvazione di questo guardiano: lavorare, viaggiare, sposarsi; tutto dipende dalla volontà di un uomo.
Proprio contro questo “sistema di tutela” alcune donne hanno creato un video musicale in cui cantano versi che si ispirano a quelli del poeta saudita Soleman bin Shuraim. Dal titolo “Hwages“, che si potrebbe tradurre con il termine “barriera”, la canzone dà voce a tutte le donne saudite che combattono per i loro diritti fondamentali.
Il video riprende alcuni dei maggiori divieti fatti alle donne saudite, come quello di guidare o uscire di casa senza la “compagnia” di un uomo. Benché costrette per legge ad indossare il niqab, l’abito integrale le copre interamente (ad eccezione degli occhi), nel video si assiste ad un’esplosione di colore. Sotto il velo nero che copre capo e torace, vengono sfoggiate tuniche dai colori sgargianti, intensi e vivaci.
Mentre cantano, le donne si destreggiano in varie acrobazie con lo skateboard o con il pallone da basket. Guidano le macchinine degli autoscontri, corrono sui monopattini; ballano a ritmo di musica.
Il tutto mentre due uomini intimano loro di acquietarsi, di non continuare con quel comportamento che loro non approvano.
Perfino Donald Trump trova un piccolo spazio nel breve video. Impugnato dai due uomini, egli sembra rappresentare la diffidenza e l’ostilità che spesso l’Occidente rivolge al mondo musulmano.
Un verso della canzone sembra addirittura recitare «Possano tutti i maschi scomparire dalla Terra». Una frase forte che può addirittura sembrare esagerata. Eppure il sesso maschile costituisce un forte impedimento alla libertà femminile in Arabia Saudita. L’uomo è il primo nemico delle donne che tentato in ogni modo di soverchiare questo sistema che le rende prigioniere.