Erano donne reclutatrici che, secondo le indagini, facevano parte del sistema Epstein. Tra i nomi la fidanzata storia del magnate, Ghislaine Maxwell e la sua assistente Sarah Kellen
Diverse e molteplici le donne reclutatrici di Jeffrey Epstein, l’imprenditore accusato di abusi su minori, prostituzione minorile e molestie. Dopo alcune indagini si è scoperto come, il magnate trovato morto suicida nel carcere di Manhattan lo scorso agosto, avesse una fitta rete di contatti. Difatti, in seguito a disposizioni, testimonianze e indagini, sembra che il caso Epstein implichi anche diverse collaboratrici a lui legate. Così, sarebbero in corso ricerche e testimonianze sui suoi dipendenti che si pensa ricercassero giornalmente diverse “vittime”.
Nel gruppo di coloro che coinvolgevano minori, sembra esserci anche Ghislaine Maxwell. La fidanzata storica di Epstein, finora negando qualsiasi accusa, sembra però essere all’interno dello schema. Anzi, secondo la definizione del maggiordomo, era un capo, ma addirittura compiacente ai desideri di Epstein. Dalle indagini poi, il nome di Maxwell è affiancato da Sarah Kellen, Lesley Groff, Nadia Marcinkova, Haley Robson e Adriana Ross. Tutti nomi di collaboratrici del miliardario suicida presenti anche nel processo del 2007. Poi tutte assolte in seguito al patteggiamento del finanziere.
Come venivano adescate le ragazze
Secondo le ricostruzioni fornite dalle ultime testimonianze, la 39enne Sarah Kellen aveva il compito di conservare nomi e cellulari di tutte le ragazze che avevano effettuato massaggi a Epstein. Un ruolo importante, ecco perché era il braccio destro di Ghislaine Maxwell. Per quanto riguarda gli altri nomi di procacciatrici, hanno ottenuto il loro ruolo tramite un’escalation di carriera. Lesley Groff, 51 anni e per 20 assistente di Jeffrey Epstein, rispondeva al telefono e gestiva gli appuntamenti con le ragazze. La slovacca Nadia Marcinkova, oggi 33 anni, era minorenne quando è diventata schiava sessuale del magnate. Solo dopo è entrata a far parte del suo team. Proprio come Haley Robson, prima massaggiatrice nella villa di Palm Beach, poi procacciatrice, e a quello di Adriana Ross, ex modella polacca.
Sarah Kellen ha sempre ribadito:
“Non ho mai convinto nessuno, proponevo e loro accettavano”.
Le ragazze scelte per Epstein dovevano comunque essere belle e disperatamente in cerca di lavoro. Tra le vittime Virginia Roberts Giuffre che ha ammesso di aver ceduto quando aveva appena 16 anni: “Se piacerai, tutto comincerà a funzionare” erano le parole della reclutatrice. “Viaggerai, guadagnerai bene e potrai farti un’istruzione”, continuavano. Un’altra vittima, Teresa Helm, una delle ragazze reclutate per prostituzione minorile da circa 17 anni, ha ribadito: “Jeffrey non è più qui, ma le donne che lo hanno aiutato sì”. L’avvocato Geoffrey S. Berman, rappresentante delle donne vittime, ha aggiunto: “Il suicidio di Epstein non blocca le indagini”. Difatti sembra sia stata scoperta solo la punta dell’iceberg.
Anna Porcari