Donne: creature maledette da Dio o dall’uomo?

Il ruolo delle Donne all’interno delle due religioni attualmente più diffuse nel mondo: Cristianesimo ed Islam.

Le religioni hanno da sempre inciso profondamente sul comportamento dell’uomo e sul suo pensiero, esse hanno avuto un ruolo determinante nella definizione di ciò che le donne sono e rappresentano all’interno di una società che persegue gli insegnamenti di un Dio.

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Per comprendere il ruolo che la donna ha avuto nel corso dei secoli, è utile conoscere alcuni versi riportati nella Bibbia e nel Corano, testi che hanno modellato la società cristiana e quella musulmana.
Islam e Cristianesimo si potrebbero definire religioni molto simili, quasi sorelle, considerando i profeti, gli angeli e precetti che condividono. Anche per quanto riguarda la donna, le due posizioni appaiono molto simili se si considerano determinate parole riportate all’interno dei due libri sacri.

La descrizione della donna all’interno delle lettere paoline suscita un certo sgomento:
La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione.” [Timoteo 2:11-14].
Anche all’interno della Genesi, nell’Antico Testamento condiviso con l’Ebraismo, la posizione della donna on risulta essere migliore:
Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te.” [Gen 3:16]

Parole molto simili a queste si trovano anche all’interno del Corano:
Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele.“[Sura IV]

Oggi è pensiero comune ritenere che sia l’Islam stesso a sottomettere le donne all’intero delle società mussulmane, mentre non si considerano le parole che hanno attribuito un valore inferiore alla donna nella società occidentale, in cui è ancora presente un atteggiamento discriminatorio nei confronti delle donne.

Probabilmente, sia nella cultura cristiana che in quella musulmana, non è la religione a discriminare la donna, ma semplicemente sono gli uomini ad imporre il loro dominio appellandosi alla volontà di Dio.

Ecco alcuni versi del Corano che sottolineano i diritti della donna:
O voi che credete, non vi è lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà. Non trattatele con durezza nell’intento di riprendervi parte di quello che avevate donato […] Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene.” [Sura IV]
Anche riguardo al divorzio, l’Islam sembra permettere quello che la Chiesa ha da sempre rifiutato:
Si può divorziare due volte. Dopo di che, trattenetele convenientemente o rimandatele con bontà.” [Sura II].
Anche se vi è un dibattito riguardo a chi detiene il diritto a divorziare in quanto sembra che esso sia solo una prerogativa dell’uomo.

Anche la questione dell’abbigliamento merita una riflessione. All’interno della Bibbia troviamo precise indicazioni riguardo al modo di vestire che una donna deve avere:
Le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti lussuose” [Timoteo 2:9].

Anche nell’Islam è presente questo precetto che prevede un abbigliamento pudico per la donna (ma anche per l’uomo). Il velo rappresenta una protezione per la donna, ma ciò non significa che essa sia obbligata a portarlo. Moltissime donne musulmane hanno scelto di portare il velo, non sono state obbligate a farlo.
Ecco un’opinione diffusa tra le donne che hanno scelto di vestire secondo i precetti del Corano.
In Occidente pensano che il velo ci venga imposto dai nostri mariti, ma è una scelta che prendiamo noi. Sono rari i casi in cui viene imposto e tale imposizione viene fatta da quella stessa tipologia d’uomo che picchia la propria moglie. Le persone, in Occidente, pensano che il velo limiti la nostra libertà e la nostra intelligenza solo perché ci copre il capo“.

Forse questi testi hanno in parte determinato un trattamento iniquo dei confronti delle donne, ma non forniscono alcuna giustificazione per la discriminazione nei loro confronti. Restano pure sempre uomini coloro che hanno riportato queste parole.

 

 

 

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