In un mondo dove si discute spesso di parità di genere, le donne in carriera fanno notizia. E la portata di questa notizia aumenta ancora di più se si si scopre che le donne in carriera sono tre, ed hanno raggiunto i vertici di Miss America.
La svolta arriva dopo le dimissioni dei precedenti dirigenti dell’organizzazione, coinvolti nell‘ennesimo caso discriminazione ai danni di donne.
Le rivelazioni dell’Huffington Post e la svolta al femminile di Miss America
All’origine di questo cambio al vertice c’è uno scambio di mail in cui gli ex dirigenti si scambiavano commenti poco edificanti sulle concorrenti. A svelarlo è stato l’Huffington Post lo scorso dicembre. A finire nel mirino sono state mail in cui alcuni leader e dipendenti dell’organizzazione si scambiavano commenti denigratori sulle partecipanti al concorso, spesso a sfondo sessuale. Inoltre, in molte delle mail in questione si indirizzavano alle concorrenti veri e propri insulti.
In seguito a queste dimissioni, è stata Regina Hopper ad essere nominata Amministratrice Delegata di Miss America Organization. Accanto a lei, ha fatto il suo ingresso anche Marjorie Vincent-Tripp, nuovo membro del Consiglio di Amministrazione. Così, rispettivamente Miss Arkansas 1983 e Miss America 1991, si uniscono a Gretchen Carlson, Presidente del consiglio di Amministrazione e vincitrice del concorso nel 1989.
Dunque a gestire la kermesse americana arrivano tre donne, ma anche tre ex concorrenti.
Come riportato dalla CNN, l’obbiettivo è quello di dare un forte segnale di cambiamento nell’organizzazione di Miss America, inaugurando una nuova era di progresso inclusione ed emancipazione.
Insomma, l’anno del #MeToo, l’ormai nota campagna contro molestie e abusi sessuali, segna una nuova svolta al femminile.
La soddisfazione di Patrizia Mirigliani
Tra le reazioni positive a questa notizia spicca quella di Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia che esprime profonda soddisfazione per l’accaduto. La Mirigliani plaude all’iniziativa americana, sottolineando l’importanza della serietà e del rispetto per le concorrenti. Inoltre, non perde l’occasione di sottolineare i passi avanti fatti da Miss Italia in fatto di inclusione ed abbattimento delle discriminazioni. In quest’ottica Mirigliani ricorda in particolare l’istituzione del titolo “Miss forme morbide” (2011), ma anche l’ammissione di mogli e mamme (1994) nonché l‘esclusione delle minorenni, sancita nel 2011.
Gessica Liberti