Essere una Donna in un mondo che è uomo

Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende volgare, aggressivo, violento“.
Michela Marzano

La donna è condannata a subire violenze e soprusi, ce lo dice la storia. I dati, oggi, ci informano che nel XXI secolo oltre il 35% delle donne nel mondo è vittima di una qualche ingiustizia compiuta da un uomo.

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In Italia, una donna su tre ha subito violenze fisiche, psicologiche o sessuali. La Russia registra ogni anno 13 milioni di donne maltrattate e vittime di abusi. Negli Stati Uniti, una ricerca condotta dall’Università di Harvard ha appurato che ogni 15 secondi una donna viene aggredita. In Gran Bretagna, ogni anno una donna su dieci viene picchiata a sangue dal partner. I Paesi del Nord Europa sembrano avere, oltre la fama di grandi culture e civiltà, anche un lato oscuro in cui le donne soccombono: In Finlandia il 47% delle donne afferma di aver subito violenza fisica o sessuale, percentuale che sale al 52% in Danimarca; in Francia si arriva al 44%. (Dati derivanti da un sondaggio europeo).
In Africa, il 37% delle donne ha subito violenza, per non parlare delle bambine che, ogni anno, rischiano la mutilazione genitale. In India, ogni mezz’ora avviene uno stupro e un uomo su quattro dichiara di aver commesso abusi sessuali. In Giappone, un sondaggio mostra che il 66% delle intervistate ha subito molestie nei treni o nelle stazioni.

L’autore della maggior parte di queste violenze è proprio il marito, il compagno, l’uomo che dovrebbe offrire amore e protezione e che invece si trasforma in un mostro assetato di urla, lacrime e lividi. Colui che al primo appuntamento si comporta da perfetto gentiluomo e che con occhi commossi guarda la sposa arrivare all’altare, è lo stesso che con forza e rabbia spezza le ossa e gonfia gli occhi del loro amore.

Mariti che credono sia giusto affermare la loro forza e la loro sessualità sulla propria moglie. Padri che sottopongono le figlie a mutilazioni e matrimoni precoci perché è legittimo ed è opportuno fare così. Fratelli che gambizzano la sorella per una minigonna e due chiacchiere con un uomo. Ragazzini che, per approcciarsi alla sessualità, non risparmiano parole e atteggiamenti sprezzanti, crudeli e cattivi nei confronti delle loro giovanissime compagne di classe.

La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri“.
Helga Schneider

 

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