La donna italiana uccisa a Capo Verde è stata ritrovata in una cisterna d’acqua. per il delitto è stato fermato un italiano istruttore di kickboxing.
Le urla e, due giorni dopo, ritrovata morta in una cisterna d’acqua. È l’atroce epilogo di Marilena Corrò, donna italiana uccisa a Capoverde. La 52enne originaria di Treviso, che viveva da un anno e mezzo a Capo Verde, nella città di Sal Rei a Boavista, gestiva il Bed e Breakfast “Al Paz” proprio nella cittadina e, secondo le prime informazioni, riportate sul quotidiano de Il Gazzettino, che cita fonti di stampa locali, la donna sarebbe stata uccisa martedì pomeriggio.
I vicini di casa avevano sentito delle urla provenire dalla struttura alberghiera, in cui la donna abitava, lunedì. Solo mercoledì il corpo senza vita della donna è ritrovato all’interno di un serbatoio usato per la raccolta dell’acqua. Attualmente, la polizia locale indaga per femminicidio.
Picchiata violentemente
Dalle prime analisi, sebbene le cause del decesso non siano accertate, sembra che Marilena sia stata picchiata con foga e violenza. Unico sospettato, arrestato è l’uomo che aiutava la donna nella gestione del b&b, un italiano sotto i 50 anni, istruttore di Kickboxing a Sal-Rei. Anche lui viveva dov’è stata trovata la donna italiana uccisa a Capo Verde da 10 anni, ed è attualmente sotto interrogatorio. Da alcune indiscrezioni, i due sembra litigassero spesso e, tra i motivi, sembra ci siano alcuni debiti riguardanti l’affitto. Secondo le fonti, l’uomo era stato protagonista in passato già di altre aggressioni, tra cui di un altro italiano.
La morte della donna è una notizia che ha lasciato attonita la comunità trevigiana. Ex albergatrice, Marilena è stata per anni proprietaria di una struttura ricettiva nel centralissimo Borgo Cavour, ed era molto conosciuta in città. Gestiva il B&B «Maison Maggy» (dal nome della secondogenita Margherita). Due figli, oltre a quella appena citata, 16enne, anche un altro, più grande, Filippo. La 52enne aveva ereditato la struttura a Capo Verde dal padre Luciano.
Anna Porcari