Il mondo post covid deve essere migliore. Non solo per i nostri figli e nipoti. Lo dobbiamo anche ai più di 286mila morti nel mondo
Presidente del WWF Italia e del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Donatella Bianchi viene nominata da Palazzo Chigi per entrare nella task force di Vittorio Colao, il comitato tecnico scientifico di esperti che si deve occupare di gestire l’emergenza sanitaria.
Una notizia che rincuora sotto due aspetti: il comitato si arricchisce di presenze femminili (insieme a lei nominate altre quattro donne), e il tema ambientale entra con forza nel dibattito e nelle strategie di intervento in questa seconda fase emergenziale.
Fase delicatissima perché a seguito dell’allentamento del lockdown, gli italiani sono chiamati al loro senso di responsabilità e buon senso, che dovrebbe misurare il livello di senso civico e di rispetto per l’ambiente.
I primi segnali non sono positivi e denotano che non abbiamo imparato molto da questi due mesi di riflessione (se tale si può chiamare) casalinga.
Mari e fiumi
Sono ricominciati gli sversamenti nel Sarno e nei suoi affluenti (in provincia di Salerno), fabbriche che riversano nelle acque i propri materiali di scarto e scorie delle concerie.
Il 4 maggio scorso, primo giorno di riapertura delle attività, nemmeno trascorse le 24 ore, il mare è tornato sporco alla foce del canale Agnena, che finisce in mare tra Castel Volturno e Mondragone: la foto fatta da un drone di un’enorme macchia nera che continua ad arrivare alla foce del canale ha fatto il giro del web.
Mascherine
E le mascherine? Gettate a terra come fossero concime, inquinando il terreno e mettendo in pericolo la vita di molti animali che rimangono letteralmente impigliati nei laccetti o soffocati. Lo stesso WWF ha lanciato un appello: “Così come i cittadini si sono dimostrati responsabili nel seguire le indicazioni del governo per contenere il contagio restando a casa, ora è necessario che si dimostrino altrettanto responsabili nella gestione dei dispositivi di protezione individuale che vanno smaltiti correttamente e non dispersi in natura”.
Ambiente e ricostruzione
Insomma di Donatella Bianchi ce ne vorrebbero due o tre. Ma intanto ci accontentiamo di una e ce la teniamo ben stretta. La sua nomina dimostra che almeno si prende atto del problema ambientale che è ben presente nella fase di gestione e ricostruzione post emergenza. L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e le conseguenze che ne deriveranno per il nostro Paese in termini di economia e produzione industriale toccano inevitabilmente anche l’ambiente.
Il mondo post covid deve essere migliore. Non solo per i nostri figli e nipoti. Lo dobbiamo anche ai più di 286mila morti nel mondo. Dovrebbero bastare loro a farci rigare dritto e invece abbiamo un disperato bisogno di una task force.
Senza l’attività frenetica dell’uomo, la Natura si è ripresa i suoi spazi. Il fratino (un piccolo uccello trampoliere) è tornato a nidificare nelle spiagge dell’Adriatico. Abbiamo avvistato squali verdesca nelle acque di Orbetello e Pozzuoli. Grazie al silenzio, i cetacei hanno ripreso a comunicare tra loro a decine di chilometri di distanza, ha commentato la giornalista che è anche conduttrice di programmi televisivi come “Lineablu” e “Sereno Variabile”.
Ora dobbiamo rimboccarci le maniche non solo per riavviare il nostro Paese ma per farlo in modo da non ripetere gli errori che abbiamo commesso in passato.
Credo che un nuovo rapporto tra uomo e natura e la stella polare della sostenibilità debbano essere l’orizzonte di questa ripartenza. Un nuovo modello economico sostenibile e amico della natura non solo è possibile ma rappresenta la garanzia per un mondo più sicuro, sano ed equo.
Il mondo che verrà: la consultazione pubblica del WWF
L’organizzazione ambientalista lancia una consultazione pubblica per raccogliere attraverso il proprio sito web e i canali social opinioni, messaggi e speranze dei cittadini su come costruire un “mondo nuovo” una volta superata l’emergenza sanitaria. Una iniziativa che segue quella europea: la consultazione pubblica della Commissione Europea sugli obiettivi del piano climatico 2030 che pone l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra dall’ attuale -40% ad almeno il -50% e verso il -55% rispetto ai livelli del 1990 (la consultazione terminerà il 23 giugno 2020).
La campagna del WWF, “Il mondo che verrà”, chiede ai cittadini: “Dopo il Coronavirus come possiamo costruire insieme il mondo che verrà?” Così il WWF commenta l’iniziativa: “Di fronte alla crisi, è venuto il momento di scelte innovative per razionalizzare l’uso delle risorse naturali, migliorando i meccanismi di produzione (che devono diventare davvero sostenibili), i modelli di consumo (che non possono non essere responsabili) e i modelli sociali nel loro complesso”.
Le proposte costruiranno un’agenda dei cittadini che orienterà le iniziative dell’ong e, conseguentemente, le richieste a chi governa. Per inviare il contributo basta visitare il sito wwf.it, compilare la scheda con i dati personali e inviare il proprio messaggio.
“Noi siamo le scelte che facciamo”
Anche qui, per commentare il lancio della consultazione pubblica, Donatella Bianchi ci dà una lezione:
Abbiamo dimostrato grande coraggio e altruismo in questa prova che ci ha impegnato in una lunga serie di sacrifici per tutelare la nostra salute. Ora è il momento di dimostrare altrettanto coraggio e determinazione nel costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli. Quella stessa scienza a cui ci affidiamo per superare il Coronavirus e che ci dice, da tempo, che scelte concrete e sostenibili per mettere al sicuro il nostro capitale naturale non sono rimandabili. Il mondo che verrà dipende da noi, perché noi siamo le scelte che facciamo.
In bocca al lupo Donatella Bianchi ed è proprio il caso di augurarle buon lavoro!
Marta Fresolone